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Sciopero scuole, presidi e disagi nelle città

Sciopero scuole

Sono seimila le persone che rischiano il licenziamento. Traffico in tilt a Milano e a Torino.

Sciopero scuole ancora in atto e questa volta a protestare non sono gli studenti bensì le maestre di tutta Italia. E’ il giorno dello sciopero delle maestre in tutta Italia. E proteste, con conseguenziali blocchi del traffico, davanti agli uffici scolastici regionali in varie città. A Torino, dove secondo i sindacati è in sciopero una maestra su due, quasi un migliaio di insegnanti provenienti da tutto il Piemonte stanno partecipando alla protesta marciando per il centro della città. A Bologna invece si è registrato sit-in con duecento maestre mentre a Milano hanno manifestato 500 insegnanti. L’obiettivo è lottare fino alla fine per far si che vengano garantiti determinati diritti lavorativi.

Sciopero scuole: il motivo

Lo sciopero di questa mattina, coinvolge in particolare scuola materna statale e la primaria e riguarda la vicenda delle maestre con il diploma magistrale, assunte con riserva e che, dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato in adunanza plenaria, devono tornare a fare le supplenti. Allo stato attuale però, sono quasi 43.600 i diplomati magistrali depennati dai giudici dalle graduatorie ad esaurimento che portano ad una cattedra di ruolo. Al momento, si stima il 30% delle adesioni allo sciopero e ad indirlo è stato il sindacato Saese, con Anief e Cub e altre sigle minori.

Fedeli pronta al dialogo

A margine di un evento a Roma, la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha espresso la sua opinione in merito allo sciopero di stamattina: “Rispetto le persone che oggi sono mobilitate, ma la scelta che il Miur ha fatto immediatamente dopo la sentenza del Consiglio di Stato è stata quella di chiedere all’Avvocatura generale dello Stato la corretta interpretazione e attuazione di quella sentenza, perché se sicuramente quella sentenza parla al futuro delle sentenze che riguardano i diplomati magistrali, bisogna saper distinguere le diverse tipologie pregresse in essere. Appena l’Avvocatura dello Stato ci risponderà convocheremo le parti e troveremo le soluzioni equilibrate per i diversi interessi in campo e per le diverse situazioni in essere. Il Miur si muove con grande equilibrio, con grande attenzione e con una scelta già fatta: continuità educativa in questo anno scolastico”.