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Scommesse: ecco tutti i deferimenti. Diciotto società a processo

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Diciotto club, tra cui due di Serie A ed addirittura due di calcio a 5, e ventisei tesserati. La mannaia dei deferimenti è calata sul calcio italiano e, pur promettendo sentenze pesanti solo per le categorie minori, si appresta a tenere banco per le prossime tre settimane, tante saranno necessari...

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Diciotto club, tra cui due di Serie A ed addirittura due di calcio a 5, e ventisei tesserati. La mannaia dei deferimenti è calata sul calcio italiano e, pur promettendo sentenze pesanti solo per le categorie minori, si appresta a tenere banco per le prossime tre settimane, tante saranno necessarie per portare a termine i primi due gradi di giudizio. Tra le decisioni di Palazzi, contenute nelle trentadue pagine del deferimento, spicca quella di deferire anche il Chievo, oltre all’Atalanta. Salvo invece il Lecce: evidentemente la versione di Corvia ha convinto il Procuratore oppure, come appare possibile, si aspettano gli ulteriori accertamenti della Procura di Cremona per poi aprire in autunno un ulteriore filone. Pioggia di deferimenti in B e Lega Pro: pesantissima in particolare la situazione di Alessandria e Ravenna, deferite per responsabilità diretta per il comportamento dei rispettivi presidenti. E non mancano le sorprese: Bettarini risulta infatti tesserato come “uomo immagine del Chievo”.

L’elenco.

Società deferite per responsabilità oggettiva: Chievo (Serie A); Ascoli, Sassuolo e Verona (Serie B); Cremonese, Benevento, Piacenza, Portogruaro, Reggiana e Virtus Entella (Lega Pro); Cus Chieti e Pino Di Matteo (Lega Dilettanti, calcio a 5).

Per responsabilità oggettiva e presunta: Atalanta (Serie A).

Per responsabilità presunta: Spezia, Taranto e Viareggio (Lega Pro).

Per responsabilità diretta: Alessandria (Lega Pro).

Per responsabilità diretta ed oggettiva: Ravenna (Lega Pro).

Tesserati:

Antonio Bellavista (ex giocatore Bari), Stefano Bettarini (tesserato Chievo), Mauro Bressan (ex giocatore, opionionsta tv), Antonio Ciriello (vice presidente Ravenna), Giorgio Buffone (ds Ravenna), Daniele Deoma (direttore sportivo), Cristiano Doni (calciatore Atalanta), Massimo Erodiani (proprietario agenzia scommesse), Gianni Fabbri (ex presidente Ravenna), Claudio Furlan (calciatore Portogruaro), Carlo Gervasoni (calciatore Cremonese, ex Piacenza), Mauro Gibellini (ds Verona), Thomas Manfredini (calciatore Atalanta), Vittorio Micolucci (calciatore Ascoli), Marco Paoloni (ex calciatore Benevento e Cremonese, Gianfranco Parlato (allenatore), Daniele Quadrini (calciatore Sassuolo), Leonardo Rossi (ex allenatore Ravenna), Davide Saverino (ex calciatore Reggiana), Giuseppe Signori (allenatore), Nicola Santoni (ex prep. portieri Ravenna), Vincenzo Sommese (ex calciatore Ascoli), Ivan Tisci (ex calciatore), Gianluca Tuccella (calciatore Cus Chieti), Giorgio Veltroni (ex presidente Alessandria), Federico Zaccanti (calciatore Virtus Entella).

Tra i tesserati particolarmente gravi, secondo Palazzi, sarebbero le posizioni di Bellavista, Buffone, Erodiani, Gervasoni, Paoloni e Signori a cui si contesta “l’associazione finalizzata alla commissione di illeciti“: il reato, punito secondo l’articolo 9 del Codice di Giustizia Sportiva, è stato introdotto dopo Calciopoli e prevede pene molto severe.