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Scoperto su Marte un enorme lago di acqua salata

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Presentata una sensazionale notizia destinata a rivoluzionare gli studi su Marte. Scoperta la presenza di acqua sotto la superficie del pianeta.

Scoperto su Marte un gigantesco lago di acqua salata. A fare la scoperta pubblicata su “Science” il radar Marsis della sonda Mars Express. Una scoperta tutta italiana, che è stata presentata dalla Agenzia Spaziale Italiana (Asi), l’istituto nazionale di astrofisica (Inaf), l’Università di Roma Tre, l’Università di Pesara e il Cnr.

Acqua salata in forma liquida

Il lago è costituito di acqua in forma liquida e salata, è considerato stabile nel tempo e sarebbe situato un chilometro e mezzo al disotto della calotta polare dell’emisfero sud del pianeta rosso. Ed essendo situato in profondità è schermato dai raggi cosmici, che invece bombardano la superficie del pianeta. Tutte caratteristiche, secondo i ricercatori che lo rendono una “nicchia ecologica”, in grado – almeno in linea teorica – in grado di ospitare la vita. Il lago avrebbe una forma triangolare, e si stima che abbia un diametro di circa una ventina di chilometri.

Una scoperta fondamentale

Una scoperta, quella dell’acqua su Marte, considerata dal presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston “una delle più importanti degli ultimi anni”. “Sono decenni che il sistema spaziale italiano è impegnato nelle ricerche su Marte insieme a Esa e Nasa. I risultati confermano l’eccellenza dei nostri scienziati e della nostra tecnologia e sono un’ulteriore prova dell’importanza della missione europea a leadership italiana ExoMars, che nel 2020 arriverà sul pianeta rosso alla ricerca di tracce di vita”.

Queste le frasi con cui il presidente saluta quella che è come dicevamo una scoperta tutta italiana. Il progetto Marsis (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding) è stato infatti ideato da Giovanni Picardi, dell’Università La Sapienza di Roma, e sono tutti italiani i ricercatori autori della scoperta.

Il primo di molti laghi su Marte?

Una scoperta che da risposta ad una domanda che dal 1976, anno del lancio della prima sonda Viking, si ponevano gli scienziati posti di fronte alla superficie di Marte, che nonostante fosse chiaramente segnata dai segni di quelli che dovevano essere fiumi e mari, non presentava, almeno non da quanto si riuscisse a capire, nessuna traccia d’acqua.
C’è stato un tempo in cui Marte era abitabile, con un clima simile alla Terra, ma nel tempo il pianeta ha perso la sua atmosfera e con essa l’effetto serra che riscaldava, e di conseguenza l’acqua è ghiacciata e poi è scomparsa. Restavano i segni lasciati dalla presenza dell’acqua, ma restava da capire dove fosse finita e capire dove andare a cercarla“.

Così spiega Orosei, dell’Istituto di Radioastronomia di Bologna dell’Inaf. Adesso, sapendo dove andare a cercarla, gli scienziati si impegneranno nel tentativo di capire se al disotto della superficie si nascondano altre formazioni simili.