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Scuola, Fedeli: "Aperte d'estate? Si può fare"

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Una nuova proposta sta prendendo piede nel mondo dell'informazione. Il ministro dell'Istruzione Fedeli pensa alla possibilità di scuole aperte in estate.

La possibilità delle scuole aperte d’estate è un obiettivo fattibile in base a quanto dice Fedeli, il ministro dell’Istruzione. Una possibilità del genere creerebbe dei problemi agli insegnanti i quali non vorrebbero rinunciare alle loro ferie.

Il ministro dell’Istruzione, Fedeli, durante un dibattito avvenuto alla festa di Radio Popolare a Milano e si è detta a favore di questa possibilità. «Non ci si può confondere parlando di scuola aperta d’estate, e chi lo fa conosce molto poco la scuola italiana. Non c’è solo l’anno scolastico. Ci possono essere attività con associazioni o altri soggetti ma tutto questo non c’entra con la docenza. Quindi non ci saranno docenti in estate».

Il ministro parla di «segnalazioni sull’esigenza di rimettere al centro la scuola anche in estate». Inoltre, sta valutando l’idea e la possibilità di fare ciò. Sta cercando di capire e come fare a promuovere il progetto. <<Resto però convinta che adesso in questo periodo il ministro abbia altre priorità, una – ha concluso – è quella di accompagnare le otto deleghe in attuazione».

In questa nuova iniziativa e nella possibilità di tenere aperte le scuole nel periodo estivo, gli insegnanti non saranno coinvolti, in base a quanto afferma Fedlei, il ministro dell’Istruzione. Il ministro ha parlato di attività diverse da quelle legate all’insegnamento, per questa ragione non ci saranno gli insegnanti. Si pensa ad attività che possano maggiormente coinvolgerli e non abbiano nessun nesso con il corpo docente.

Il piano è fattibile solo se tutte le difficoltà in merito saranno superate. «Fare lezione in estate è difficile, se non impossibile, soprattutto al Sud dove le temperature sono quelle che conosciamo tutti e le aule non hanno di certo l’aria condizionata. Queste idee sono perfette per l’Europa del Nord non per una larga parte dell’Italia».

Ovviamente non tutti sono d’accordo e non tutti sono a favore di questo progetto. I sindacati degli insegnanti hanno espresso le loro perplessità in merito. “Dal mio punto di vista – la scuola non è un servizio assistenziale e sociale ma una funzione dello Stato molto precisa che attiene alla formazione degli studenti. La scuola forma i bambini, non li assiste”.

I genitori non sembrano a favore di questa possibilità. La presidente dell’Associazione Genitori ha parlato di una ipotesi non plausibile dichiarando che “Non vogliamo che le scuole diventino un parcheggio. “Il primo è quello di modificare il nuovo contratto nazionale in modo tale che i costi non gravino sul bilancio dello Stato. Questo perché, ed è la seconda considerazione, la scuola estiva non deve comportare spese per le famiglie e gli alunni, se non quelle di iscrizione e del servizio mensa”.