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Scuola, si potrà essere bocciati dopo un anno in dad?

Scuola si potrà essere bocciati

Sarà possibile essere bocciati dopo un anno in didattica a distanza? La risposta spetterà al ministro Bianchi.

Gli studenti italiani, e non solo, sono a casa in Dad da quasi tutto l’anno scolastico a causa dell’emergenza coronavirus e viene ora da chiedersi se, in presenza di gravi insufficienze, sarà lecito o meno provvedere ad una bocciatura. Si potrà dunque essere bocciati dopo un anno in cui a scuola si è andati in presenza solo per qualche mese? La non facile risposta spetterà al ministro dell’Istruzione Bianchi che potrà però contare sull’esperienza già maturata dal ministero lo scorso anno quando si decise di promuovere gli studenti anche in caso di insufficienze gravi, salvo poi provvedere a settembre a dei corsi di recupero per costoro. Dei recuperi, anche causa ritorno virulento della pandemia, non vi è mai stata traccia, con gli studenti che continuano ad avere delle lacune in alcune materie.

Scuola: si potrà essere bocciati?

La bocciatura degli studenti, per espressa richiesta dell’Ordinanza ministeriale 16 maggio 2020 n.11, poteva avvenire solo nel caso in cui il Consiglio di classe non fosse stato in possesso di alcun “elemento valutativo relativo all’alunno, per cause non imputabili alle difficoltà legate alla disponibilità di apparecchiature tecnologiche ovvero alla connettività di rete, bensì a situazioni di mancata o sporadica frequenza delle attività didattiche, perduranti e già opportunamente verbalizzate per il primo periodo didattico, il Consiglio di classe, con motivazione espressa all’unanimità, può non ammetterlo alla classe successiva“.

Il ministro Bianchi ha già in realtà fatto capire che quest’anno le cose cambieranno un po’ rispetto al passato. Anzitutto ha già confermato che per quanto riguarda la maturità sarà necessario essere ammessi, mentre lo scorso anno il giudizio di ammissione era stato revocato. Questo indizio spinge a pensare che potrebbero essere anche autorizzate le bocciature, con dunque la decisione che tornerebbe ai professori nei Consigli di classe.

Non credo che sia utile la promozione automatica – ha detto Antonio Giannelli a capo dell’Associazione nazionale presidi – Ma non ci potrà neppure essere troppo rigore, bisognerà tenere conto del disagio di un anno così travagliato distinguendo almeno tra chi si è impegnato anche se non ha raggiunto gli obiettivi e chi no. Nei casi dubbi si potrebbe promuovere con l’obbligo di recupero”. Tutto da decidere dunque, con gli studenti ancora in Dad e con pochissimi certezze sul proprio futuro e sul possibile ritorno in classe.