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Scuola, studenti sordi lasciati a loro stessi: 'Per l’assistenza paghe minime e burocrazia'

studenti sordi

Scuola, in Lombardia studenti sordi abbandonati a se stessi: “Per l’assistenza paghe minime e burocrazia".

Pessime notizie per la scuola, sempre peggio! A quanto pare alcuni studenti sordi, ovvero bambini che avrebbero bisogno di un sostegno ancora maggiore rispetto a quello dei loro compagni, sono stati abbandonati a loro stessi. La cosa terribile è che tutto ciò si è verificato in una scuola.

Siamo in Lombardia, teatro di questo triste episodio. A quanto pare, infatti, a scuola iniziata già da più di un mese, alcuni studenti sordi non hanno avuto il sostegno che gli spetta di diritto. Nelle loro classi, infatti, mancano gli assistenti alla comunicazione, ovvero coloro che li seguono durante le ore di lezione, e li aiutano a seguire. Senza di loro, come è facile immaginare, l’apprendimento non è affatto semplice.

Come è facile immaginare, e purtroppo sempre più spesso ciò va verificandosi, è un problema di budget, di mancanza di denaro, il motivo per il quale agli studenti sordi manca l’ausilio necessario e dovuto. A denunciare questa incresciosa situazione è stato l’Ente Sordi della Lombardia, al quale si sono rivolte le famiglie di questi bambini.

I genitori degli studenti sordi, dopo aver pazientato un mese da quando le scuole hanno riaperto, hanno chiesto ragione di quanto sta avvenendo, del motivo per il quale viene negato il sostegno ai loro figli. Problema, a quanto pare, condiviso con gli assistenti che quest’anno si ritrovano a dover accreditarsi alle cooperative per poter lavorare tagliando ulteriori soldi ai loro già miseri 9 euro lordi l’ora.

studenti sordi

Studenti sordi privi di educatori

I genitori, come è normale che accada, sono molto preoccupati per ciò che attende i loro bambini, già provati da una situazione tutt’altro che semplice da accettare e gestire. In questi giorni sono in corso incontri e riunioni per cercare di comprendere la situazione, provare a gestirla e, quanto prima, anche a risolverla per il meglio.

Ecco,quindi, che si susseguono una serie di riunioni tra i genitori degli studenti sordi, e l’Ente Sordi della Lombardia, organo preposto a gestire anche questo tipo di situazione. A quanto appreso, comunque, fino allo scorso anno scolastico, e non più così in quello attuale, gli assistenti alla comunicazione dovevano provvedere, in autonomia, a fare un contratto privato con la famiglia attraverso un Caf.

Era così, infatti, che si gestiva il rapporto di lavoro tra assistenti e famiglia, così da permettere l’assistenza necessaria agli studenti sordi, per tutta la durata dell’intero anno scolastico. Quest’anno, però, come già detto la situazione è molto cambiata: a partire da settembre, infatti, la Legge di Stabilità ha trasferito ogni competenza alla regione che, a sua volta, ha assegnato all’Agenzia di tutela della salute (Ats), il compito di istituire un elenco di enti idonei a garantire gli interventi attraverso operatori in possesso di specifici requisiti.

Cosa ha comportato, in questo modo, un tale passaggio di competenze? Scrive a tale proposito una delle assistenti alla comunicazione: “ora siamo obbligate a passare attraverso una cooperativa profit o no. Ne consegue che percepiamo ancora meno rispetto al contratto diretto con la famiglia. Dopo la decurtazione delle tasse e l’ulteriore percentuale che si prendono la coop e tutti gli altri enti accreditati, l’assistente arriva, se è fortunata, ad avere 9 euro all’ora. Percepiamo quanto una persona che stira le camicie nonostante la nostra formazione. E poi diciamolo chiaramente: spesso queste cooperative gestiscono di tutto, dalla custodia dei palazzi, alla consegna in farmacia, alla pulizie e poi magari anche l’assistenza alla comunicazione. Ma noi avremmo bisogno di parlare con persone competenti, di avere coordinatori che sanno cos’è la lingua dei segni e la sordità.”.