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Scuolabus dirottato, pena ridotta a 19 anni in appello per l'autista Sy

Scuolabus dirottato

I giudici della Corte d'Assise d'appello di Milano hanno ridotto la pena da 24 a 19 anni per l'autista dello scuolabus dirottato, Ousseynou Sy.

Ousseynou Sy, autista che a marzo 2019 ha dirottato uno scuolabus con 50 studenti di una scuola media di Crema, ha ricevuto una diminuzione di pena, da 24 a 19 anni. La decisione è stata presa dai giudici della Corte d’Assise d’appello di Milano dopo il processo di secondo grado. 

Scuolabus dirottato: sconto di pena all’autista

Ousseynou Sy è stato condannato in appello a 19 anni. Al termine del processo di secondo grado, i giudici della Corte d’Assise d’appello di Milano hanno ridotto la pena dai 24 anni stabiliti in primo grado a 19. L’uomo è imputato per attentato e sequestro di persona con finalità di terrorismo, lesioni e incendio. I giudici della Corte d’Assise d’appello, dopo la camera di consiglio iniziata dopo brevi repliche delle parti civili, hanno modificato la sentenza che era stata emessa in primo grado. Sy è in carcere dal marzo di due anni fa, dopo che era stato arrestato dai carabinieri a San Donato Milanese, al termine della sua folle corsa su uno scuolabus dirottato con 50 studenti a bordo. L’uomo ha assistito alla lettura della sentenza in videoconferenza dal penitenziario. Durante la scorsa udienza aveva voluto fare delle dichiarazioni spontanee in aula.

Sono rammaricato per quanto accaduto quel giorno, ma il passato non si può modificare. Non sono un terrorista né un assassino. Non ho mai avuto intenzione di fare del male a nessuno” ha dichiarato l’autista dello scuolabus in aula. Lucilla Tontodonati, sostituto procuratore generale, in sede di requisitoria, aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado, sottolineando che Sy aveva agito con “l’obiettivo di sovvertire la politica italiana” sull’immigrazione e “intimidire la popolazione creando panico generalizzato“. Il sostituto pg ha ricordato che Sy aveva usato un accendino per appiccare l’incendio sull’autobus, reso una “bomba vagante impregnata di benzina” in modo da “attentare alla incolumità fisica e psicofisica dei ragazzini a bordo dell’autobus“. Presto verranno depositate le motivazioni per conoscere nel dettaglio le ragioni della decisione della Corte d’Assise d’appello.