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Scuole chiuse in Campania, la Regione: "Legge ci consente lo stop alla didattica in presenza"

variante Omicron De Luca

La Regione Campania ha precisato in una nota che la legge le consente, nella sua situazione, di tenere chiuse le scuole fino a fine mese.

Continua il braccio di ferro tra il governatore campano Vincenzo De Luca e il governo, con il primo che ha annunciato la chiusura delle scuole dell’infanzia, elementari e medie fino al 29 gennaio e il secondo che ha minacciato di impugnare la decisione: la Regione Campania ha nel frattempo diffuso una nota evidenziando che la legge consente agli amministratori di non riaprire gli istituti scolastici.

Scuole chiuse in Campania: la nota della Regione

Nel comunicato si precisa la regolamentazione a livello nazionale dell’ordinanza che dispone la sospensione dell’attività scolastica fino alla fine del mese. L’attuale situazione sanitaria della Campania caratterizzata da aumento di contagi e ricoveri, si legge, “corrisponde alla fattispecie di rischio estremamente elevato” che permette ai governatori di intervenire sulla chiusura delle scuole.

In particolare il quadro a cui si fa riferimento riguarda l’insorgenza di focolai e il rischio estremamente elevato di diffusione del virus e delle sue varianti nella popolazione scolastica. Sussistendo queste due circostanze in Campania, l’articolo 1 comma 4 del decreto legge 6 agosto 2021 n.111, convertito dalla legge 24 settembre 2021, n.133 consente “anche nelle Regioni che non si trovino collocate in zona rossa eccezioni allo svolgimento in presenza delle attività educative e scolastiche“.

Scuole chiuse in Campania, la nota della Regione: “Misura proporzionata”

La sospensione dell’attività didattica nelle scuole dell’infanzia, elementari e medie, continua l’ordinanza, è strettamente indispensabile a scongiurare il tracollo del sistema sanitario regionale, già fortemente sotto pressione come provato dalla disposta sospensione di plurime attività di ricovero ed ambulatoriali, e proporzionata alla diffusione dei contagi in tutti i territori. “Desta preoccupazione il dato relativo all’occupazione di posti letto in terapia intensiva e in area medica, la cui saturazione ha una probabilità superiore al 50% in entrambe le aree nei prossimi 30 giorni”, si conclude.