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Selvaggia Lucarelli contro una mamma sui social

Selvaggia Lucarelli

Selvaggia Lucarelli si è schierata contro una mamma che sui social ha preso in giro altre donne definendole grasse e poco attraenti

Ha umiliato altre mamme più in carne su Facebook, così è stata costretta a cancellare il post da Selvaggia Lucarelli. La nota blogger e webstar ha infatti deciso di intervenire in prima persona per rispondere a una donna sui social. Quest’ultima, nello specifico, per pubblicizzare un prodotto dietetico di cui è rappresentante ha pensato di umiliare alcune mamme alla festa scolastica della figlia.

La donna in questione ha scelto di scattare un selfie con altre mamme un po’ sovrappeso. Inoltre le tre malcapitate si trovavano in una postura infelice, totalmente ignare dello scatto. Il tutto era poi corredato da quello che avrebbe dovuto essere un post promozionale. “Mamme, iniziate a usare questo prodotto, perché i vostri mariti si girano a guardare altre mamme, ben più curate”.

post Lucarelli

La critica di Selvaggia

Letto il post, dunque, Selvaggia Lucarelli non ha perso l’occasione per dire la sua e condannare severamente l’episodio. “Ha scelto quelle più in carne per scattare loro una foto a tradimento. Tutto per pubblicizzare una m*******a dimagrante che vende. Nei commenti un altro genio la spalleggia: Oddio non puoi capire che imbarazzo questi mariti che guardavano me e non le loro mogli”.

A questo punto, non poteva che giungere il commento finale della Lucarelli. “D’ora in poi ti guarderanno anche le mamme, ma per starti alla larga. Poi hai fatto, davanti ai bambini, ciò che non andrebbe insegnato a un figlio: prendere di mira i grassi di nascosto e deriderli. Il peso, inoltre, si perde con la dieta, ma la stupidità neanche con due anni di digiuno. Infine, se proprio vogliamo metterla su un punto di vista estetico, stai serena, che neanche tu sei Belen

Selvaggia Lucarelli contro il cyberbullismo

La tematica del cyberbullismo viene sovente affrontata da Selvaggia Lucarelli, che ha spesso svelato i retroscena della sua battaglia. In senso lato, il cyberbullismo è legato a ogni forma di molestia che utilizzi come contatto la rete. Include pertanto minacce, insulti, commenti razzisti o sessisti nonché pubblicazione senza consenso di immagini, video e dati personali. Altre forme di cyberbullismo sono quelle definite trolling o cyberstalking. Quest’ultimo in particolare viene considerato ancora più pericoloso, perché mette in pericolo la sicurezza fisica della vittima, oltre che la sfera emotiva.

È comprovato da molte ricerche che il cyberbullismo provochi delle gravi conseguenze sulle vittime. Si va dalla distruzione dell’autostima fino alla depressione e persino alla tendenza al suicidio. Negli Stati Uniti una legislazione più accurata sul cyberbullismo è stata messa in atto dopo il 2010. Durante quell’annata si erano infatti verificati i primi casi di suicidi di adolescenti dopo gravi abusi psicologici in rete. Del 2012 è ad esempio il caso di Amanda Todd, morta suicida a 15 anni dopo aver lasciato su YouTube un video di addio dal titolo My Story: Struggling, Bullying, Suicide and Self Harm (La mia storia: lotta, bullismo, suicidio e autolesionismo).