Colpisce molto la storia di Grigory Prutow, nato in Russia. Da piccolo gli diagnosticano l’atrofia muscolare. Da quel giorno la sua vita non è stata come quella degli altri suoi coetanei.
I medici avevano detto che Grigory non sarebbe arrivato all’età di quattro o cinque anni. Ma per fortuna i medici si sbagliavano. A 10 anni Grigory pesava 20 chili. La malattia lo aveva inchiodato ad una sedia.
Ha imparato a comunicare attraverso internet, unico mezzo che lo metteva in contatto con il resto del mondo. Il ragazzo ha passato gran parte della sua vita come un recluso, evitando i contatti umani a causa della sua condizione.
Un giorno Gregory Prutow ha affidato ad un post su facebook i suoi pensieri. Fa male pensare a tutte le cose che non avrò mai…. Non posso godere appieno delle bellezze de mondo, non posso nuotare in un fiume o nell’oceano. Non posso correre sull’erba senza avere dolore. Non posso aiutare i miei amici a trasportare cose.
Il suo messaggio continua, Non posso prendermi cura delle persone a cui voglio bene. Non posso renderle felici… e non saprò mai cosa significa essere amato, cosa significa essere desiderato da qualcuno. O sapere che qualcuno è geloso di me o è orgoglioso di presentarmi agli amici. Non saprò mai cosa vol dire abbracciare la persona che si ama, regalarle dei fiori o farle una sorpresa…
Non crescerò mai un figlio. Non mi ritroverò mai nella sala d’attesa del reparto maternità con un mazzo di rose in mano a gridare ai quattro venti ‘ti amo!’. Non avrò mai un bel matrimonio, né aspetterò mia moglie all’altare.
A pochi mesi da questo post inizia ad avere uno scambio di messaggi con Anna, del Kazakistan. Dai messaggi i due hanno subito scoperto di avere molte affinità. Un giorno è successo che Anna ha affrontato un viaggio lunghissimo per incontrarlo. Quando si sono visti hanno capito di amarsi.
Poco dopo è arrivato anche il matrimonio e oggi vivono felici insieme.