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Seminterrato a Norcia: resti umani scoperti dopo il sisma

Seminterrato a Norcia: resti umani scoperti dopo il sisma

Norcia: dopo il sisma una macabra scoperta. Ritrovati dei teschi umani in un seminterrato Dopo il disastro del sisma del 30 ottobre a Norcia la situazione è  critica, soprattutto per chi vive in camper o in container e ora deve fare i conti anche con il freddo. Nella zona rossa è ancora verament...

Norcia: dopo il sisma una macabra scoperta. Ritrovati dei teschi umani in un seminterrato

Dopo il disastro del sisma del 30 ottobre a Norcia la situazione è critica, soprattutto per chi vive in camper o in container e ora deve fare i conti anche con il freddo. Nella zona rossa è ancora veramente straordinario l’impegno dei vigili del fuoco. E proprio mentre i vigili del fuoco stavano lavorando tra le macerie e i resti delle case e delle palazzine crollate, a Norcia è spuntato il mistero.

Un vero orrore quello di Norcia con la macabra scoperta proprio nel cuore del centro storico. Dopo il terremoto, durante un sopralluogo per verificare la stabilità strutturale di un edificio nei pressi di Via Anicia, i Vigili del Fuoco hanno notano dei resti umani all’interno di un seminterrato. I carabinieri, avvisati e quindi immediatamente accorsi sul posto, hanno rinvenuto tre teschi umani in parte scomposti.

Il locale, uno scantinato all’apparenza abbandonato e inutilizzato da almeno alcuni decenni , locale che fa parte di un edificio del XVII secolo, ricco e colmo di polvere, di ragnatele e di cianfrusaglie varie, nascondeva l’inquietante sorpresa.

Dopo essersi fatti largo tra i vari calcinacci ed i massi crollati dopo le scosse, massi che ancora intralciano l’entrata del seminterrato, i carabinieri hanno proceduto al recupero dei teschi, che ora sono sotto sequestro, ed alla successiva identificazione del proprietario del locale.

Si tratta di un anziano signore non residente a Norcia. L’uomo, spiegano i carabinieri, “si è giustificato affermando che si tratta di un immobile ‘ereditato’, che appartiene alla sua famiglia da generazioni e da lui mai utilizzato. “Non ho mai visto quei teschi – ha detto – forse il terremoto li ha fatti tornare alla luce”.

Ora sarà necessario datare i resti umani e cercare di capire a chi potrebbero essere appartenuti, anche al fine di stabilire eventuali responsabilità penali.