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Senzatetto, volontari sfidano ordinanza del sindaco di Como

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Prosegue la lotta dei volontari di Como, che qualche giorno fa erano stati allontanati dai vigili mentre stavano portando la colazione ai senzatetto.

Qualche giorno fa, a Como, erano stati allontanati dai vigili mentre stavano distribuendo la colazione ai senzatetto. Ma i volontari non demordono. Tanto che hanno già rivelato che continueranno a portare thè caldo e biscotti a chi dorme per strada. I volontari hanno anche ammesso che i loro semplici gesti andrebbero contro alla nuova ordinanza, in quanto è stato detto loro che non potranno portare nemmeno un piccolo segno d’amore perchè non è considerato decoroso in vista di Natale.

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Prosegue la lotta da parte dei volontari di Como, che qualche giorno fa erano stati allontanati dai vigili mentre stavano portando la colazione ai senzatetto. Hanno infatti deciso di disubbidire all’ordinanza del sindaco, dichiarando che continueranno a portare thè caldo e biscotti a coloro che dormono per strada. Inoltre, i volontari hanno ammesso anche come i loro semplici gesti vanno contro alla nuova ordinanza, in quanto è stato detto loro che nei giorni di Natale non è decorso portare un piccolo segno d’amore nei confronti delle persone meno fortunate.

Un divieto che andrà avanti fino al 10 gennaio e che colpisce in particolar modo clochard e migranti di Como. Ma nessuno ha comunque intenzione di rispettare questa ordinanza, che era stata firmata lo scorso 15 dicembre dal sindaco Mario Landriscina, sostenuto anche da una coalizione di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia. A partire da un gruppo di persone, donne e uomini, guidati da don Roberto Malgesini, che da diversi anni ogni mattina si svegliano all’alba per portare la colazione a coloro che non hanno praticamente niente. Preparano dei pentoloni di thè caldo, da mettere poi nei thermos in modo tale da mantenerli al caldo. Poi portano anche sacchetti di pane, brioche e biscotti offerti dai panettieri e pasticcieri della città.

La sfida dei volontari

La squadra dei volontari ormai da sette anni fa il giro della città alla ricerca di senzatetto a cui dare qualcosa da mangiare e coprirsi. Intervistato dall’HuffPost, Rossano Breda, uno degli operatore della Caritas, ha spiegato che il cibo è un modo per farli sentire meno soli e per restituire un po’ di dignità e di conforto. Breda inoltre ha aggiunto che quest’anno a Como l’inverno è arrivato presto e la situazione è drammatica a causa delle temperature rigide.

Il volontario ha anche rivelato di aver scritto al sindaco e all’amministrazione per provare a fargli cambiare idea. Cosa che ha fatto anche il direttore della Caritas, Roberto Bernasconi, che ha invitato il sindaco a fare un passo indietro. Ma non è finita qui. In città, infatti, sono tante le manifestazioni di protesta che sono in programma nella settimana che precede il Natale. Il 23 dicembre, ad esempio, la rete di associazioni Como senza frontiere ha invitato tutti i cittadini a scendere in piazza, portando con sè panini, biscotti, tramezzini per quello che è stato definito come “bivacco solidale”. E in occasione della vigilia di Natale si tornerà in piazza con un flash mob, intitolato “Dalla parte dei barbun” e che in un certo senso strizza l’occhio a Enzo Jannacci.