> > Serena Altavilla presenta il nuovo album, "Morsa": "È il primo da solista"

Serena Altavilla presenta il nuovo album, "Morsa": "È il primo da solista"

Serena Altavilla Morsa

In conferenza stampa, Serena Altavilla ha presentato il suo nuovo album, “Morsa”: “Sono felice ed emozionata. È stato un lavoro lungo e intenso”.

Esce l’album di esordio di Serena Altavilla, “Morsa”, che la cantante ha presentato in esclusiva nel corso della conferenza stampa. Dopo un momento di fragilità è nato il suo disco, che per lei rappresenta una vera rinascita. Serena si caratterizza per la sua melodia sinuosa e la sua energia contagiosa. Ha già in attivo numerose formazioni ben note nello scenario alternativo italiano. Le sue canzoni sono una trasposizione in chiave musicale di un viaggio autobiografico tra deja-vu e fantasmi passati, presenti e futuri. In questo iter fatto di dieci tracce, Serena Altavilla canta e disegna scenari variegati e personali, offrendo un armonico connubio tra il reale e l’onirico. Ogni brano è una stanza abitata da umori e personaggi diversi: dalle finestre si scorgono paesaggi notturni, penombre, qualche raggio di luce. Il sound del disco contribuisce a ricreare atmosfere agli antipodi, passando dal pieno allo scarno in un battere di ciglia, dal suolo al sottosuolo, dal giorno alla notte.

“La sensazione di essere stata morsa dalla taranta ce l’ho spesso avuta, così come la sensazione di essere stretta in una morsa, di non riuscire a muovermi, reagire e scappare. Il morso della tarantola, il morso che dà vita a una purificazione passando per l’isteria e la perdita di senno, è l’espressione di una lotta interna ed esterna che solo la musica può curare. La spinta a cercare ciò che morde all’esterno, la ricerca dello scontro. Sentire il bisogno di esplodere per ritrovare i pezzi e ricomporsi, per rinascere”, è il commento di Serena Altavilla a proposito del suo nuovo album, “Morsa”.

Serena Altavilla presenta “Morsa”

Dal 2005 a oggi Serena Altavilla, cantante e songwriter, si è fatta conoscere nel panorama alt-rock indipendente come frontwoman dei Blue Willa e poi dei Solki. Con entrambe le formazioni ha pubblicato vari dischi e ha macinato tantissime date live, sia in Italia sia lontano dai confini nazionali. Nel suo background coesistono il punk, la tradizione popolare e le musiche d’avanguardia. Il suo eclettismo, le sue capacità performative e la sua duttilità vocale l’hanno portata a collaborare nel corso degli anni, in studio e dal vivo, con Calibro 35, Mariposa, La Band del Brasiliano, Tundra Orbit e Il Complesso di Tadà. Adesso inizia il suo percorso da solista e a proposito del nuovo album ha commentato: “Morsa ha un suono morbido e aggressivo al contempo. Rappresenta uno stato d’animo nel quale mi sentivo ed è una parola polivalente che a me piace tanto. Ho trovato l’ispirazione nella mia Prato. Le canzoni nascono due anni fa e rappresentano una parte di me. Ho suonato a lungo in un gruppo ed è un’esperienza davvero molto formativa. È un campo di battaglia, ma anche un importante campo di prova. Ora mi faccio conoscere singolarmente, perché ho sentito l’esigenza di pormi al centro, sebbene sempre affiancata da tanti grandi musicisti”. Un bel regalo per Serena, soprattutto in un periodo così incerto a causa dell’emergenza sanitaria.

Una rocker di alto profilo, ora si sentefelice ed emozionata. È stato un lavoro lungo quello intrapreso per la realizzazione di un album che è per me una grande soddisfazione”. È una poetessa giovane e lungimirante. Da un momento in cui Serena Altavilla si è sentita chiusa in una morsa, da un momento di fragilità e rottura, è arrivata la rinascita della cantante, come ha raccontato nel suo nuovo album. Dopo una stretta dalla quale si è sentita avvolta, ha rivendicato il suo spazio e la sua autenticità artistica per esternare il suo stato d’animo. Dall’epidermide arrivo al profondo della mia anima, è un viaggio nel mio Io. Il disco è breve, ma molto intenso”, ha sottolineato nel corso della conferenza stampa.

Come donna che difficoltà ha incontrato nel mondo della musica? Non è sempre stato un percorso lineare. La vita musicale per me è fratellanza. La musica avvicina molto. Ma essere donna comporta una serie di pregiudizi e discriminazioni. È più facile che la gente si giri per guardarti il lato B o essere giudicata per il tuo aspetto esteriore. Persino ricevere domande come: “Hai il ciclo?”. Sono commenti che non ti fanno sentire presa sul serio, ma bisogna andare oltre e farsi valere. L’ideale sarebbe superare tutte le differenze di genere che ancora esistono”.