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Sergio Mattarella: governo neutrale o elezioni anticipate

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L'esecutivo avrebbe una durata breve, fino a dicembre, per approvare la manovra finanziaria. L'alternativa è il voto anticipato entro l'autunno.

In mancanza di accordo tra i partiti, due sono le opzioni: governo fino a dicembre o voto anticipato entro l’autunno. Questo è ciò che riferisce il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine delle consultazioni di lunedì 7 maggio.

Governo di servizio

Mattarella ha chiesto ai partiti di permettere “(…) attraverso un voto di fiducia la nascita di un Governo neutrale“, non di parte ma “di servizio, di garanzia” che si dimetterebbe immediatamente nel caso in cui le forze politiche presenti in Parlamento dovessero raggiungere un accordo. Questo tipo di esecutivo eserciterà le sue funzioni fino a dicembre, in modo da presentare la manovra finanziaria; dopo l’approvazione di tale provvedimento, gli italiani torneranno alle urne. Per fornire l’effettiva garanzia che questo governo sia super partes, i suoi componenti si impegneranno a non candidarsi alle prossime elezioni. Con queste premesse i parlamentari avrebbero il tempo per trovare un’intesa tra loro, propedeutica alla formazione di una maggioranza politica nelle Camere. Ad accompagnare il processo di avvio al voto non può essere l’esecutivo uscente: “Il governo presieduto dall’onorevole Gentiloni, che ringrazio per il lavoro che ha svolto e che tuttora svolge (…) in questa situazione anomala, ha esaurito la sua funzione e non può essere ulteriormente prorogato in quanto espresso da una maggioranza parlamentare che non c’è più”.

camera deputati

Voto anticipato

Se l’esecutivo prospettato non dovesse formarsi, ci sarebbero le elezioni anticipate a luglio o in autunno. “Sarebbe la prima volta che il voto popolare non viene utilizzato e non produce alcun effetto” afferma il Presidente Mattarella, aggiungendo che i partiti politici sono ora chiamati a scegliere tra “(…) cercare una maggioranza politica per un governo neutrale o nuove elezioni, in autunno o nel mese di luglio”. Il Capo dello Stato ha comunque espresso preoccupazione per il voto nel mese di luglio “(…) perché per gli italiani è difficile esercitare il voto”, cioè c’è il rischio che l’astensionismo sia piuttosto alto a causa della stagione estiva. Un’altra motivazione inoltre spingerebbe a posticipare il ritorno alle urne in autunno, ossia- come già ricordato- la manovra finanziaria. Il Presidente teme non vi sia il tempo necessario per approvare la legge di bilancio entro fine anno con il rischio conseguente di “(…) aumento dell’Iva e con gli effetti recessivi che questa tassa comporterebbe e il rischio di esporre la situazione finanziaria”. Dopo queste considerazioni, Mattarella si appella ai partiti, chiedendo “(…) un’assunzione di responsabilità, nel rispetto degli italiani e tutelando il voto dei cittadini espresso il 4 marzo”.

voto

Le reazioni

Le parole di Sergio Mattarella dopo le consultazioni sono state commentate dai rappresentanti delle principali forze politiche. Matteo Salvini replica alla proposta del Presidente della Repubblica tramite Facebook; il Segretario della Lega è contrario all’ipotesi di formare un esecutivo di garanzia e scrive: “Mattarella vuole un ‘governo neutrale’? Per carità, serve un governo coraggioso, determinato e libero, che difenda in Europa il principio ‘prima gli italiani’, che difenda lavoro e confini, altro che governino per tornare a campare. Per me, o si cambia o si vota! Conto su di voi”. Giorgia Meloni si affida a Twitter: “All’Italia non serve un governo neutrale ma un governo capace di schierarsi con gli italiani. E il Presidente Mattarella sa bene che nessun governo è neutrale”. Maria Stella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, commenta: “Abbiamo ascoltato con attenzione e rispetto le parole del Presidente Mattarella. FI è rispettosa del voto degli italiani e si riconosce nel centrodestra unito, valuterà all’interno della coalizione le posizioni da assumere- e aggiunge- Siamo pronti come sempre al voto ogni momento ma riteniamo che il voto in estate non sia adatto per garantire la partecipazione, come sottolineato anche a Mattarella”. Luigi Di Maio, tramite Twitter, dichiara: “Nessuna fiducia a un governo ‘neutrale’, sinonimo di governo tecnico. Si vada al voto a luglio!”. L’unica forza politica aperta alla proposta del Quirinale è il Partito Democratico. Il Segretario reggente, Maurizio Martina, condanna su Facebook il rifiuto del centrodestra e del M5S come “irresponsabile” e argomenta: “Qui c’è da dare certezze al paese con un governo che blocchi l’aumento dell’Iva e loro continuano a giocare al gatto e al topo” e garantisce che nel Pd “supporteremo qualsiasi iniziativa che indicherà il Presidente della Repubblica”. Se le posizione reciproche non cambieranno, l’esecutivo prospettato dal Capo dello Stato non vedrà la luce perché non otterrebbe la fiducia in nessuno dei due rami del Parlamento.