> > Serrà Riccò, raid su auto dei cacciatori ad opera di animalisti

Serrà Riccò, raid su auto dei cacciatori ad opera di animalisti

Cacciatori

Serra Riccò, nuovi raid contro le automobili dei cacciatori. Possibili sospetti su animalisti già noti alle forze dell'ordine. Carnivori e vegani: la guerra della lana caprina.

Dall’inizio della stagione venatoria sono avvenuti una serie di eventi più o meno chiari nelle dinamiche. Qualche giorno fa, protagonisti alcuni cacciatori di cinghiali che svolgevano l’attività nel territorio di Serra Riccò e Sant’Olcese.

Cacciatori, blitz dei carabinieri

Colpite le automobili dei cacciatori con atti vandalici: specchietti divelti e fiancate rigate. E’ successo a Castagna, in provincia di Serra Riccò. Così racconta Giancarlo Cartaso, capo della squadra 96 dell’ambito territoriale genovese e uno dei cacciatori presi di mira, che ha detto: “Quando siamo tornati indietro dalla caccia ai cinghiali, abbiamo trovato le auto con le fiancate rigate. Una vettura di queste aveva il fanale rotto, un’altra lo specchietto divelto. Non siamo per niente tranquilli perché in passato abbiamo avuto altri danni, come ad esempio fori enormi alle gomme delle auto. Abbiamo esposto denuncia”.

Zanni, il presidente provinciale di Federcaccia aggiunge: “Chi ha messo in azione i gesti vandalici sono persone che vogliono dimostrare qualcosa. Vogliono andare contro la caccia. L’episodio avvenuto in precedenza a Davagna, dimostra proprio questo”.

Difatti, a metà settembre di questo anno, qualcuno ha sfondato la porta della casa di caccia di Davagna procurando danni evidenti quali la manomissione della serratura e mettendo tutto a soqquadro.

Cacciatori, cresce rabbia

Sono più di 9 mila i cacciatori coinvolti nell’attività venatoria nella sola Liguria. Questo forte numero fa pensare agli atti vandalici, che questi siano frutto di animalisti che vogliano in qualsiasi modo bloccare l’attività di caccia.

Dunque, le indagini sono in corso ma per ora non risultano essere efficaci per localizzare i responsabili dei danni arrecati ai soggetti cacciatori. A Davagna non esistono telecamere e nemmeno a Castagna.

Matteo Anfossi, il presidente regionale di Federcaccia riferisce in merito dei dubbi: “La provincia di Genova è particolarmente colpita più di altre. I contestatori sono personaggi ben conosciuti dalle forze dell’ordine. Spero che tali atti vandalici non si ripetano fino alla fine della stagione”.

E Zanni aggiunge: “Si può essere d’accordo o meno con la caccia ma chi compie questi atti si mette in luce nella sua piena illegalità. Il fenomeno è in aumento, e questo rappresenta il vero problema. La speranza è che le autorità fermino i veri responsabili se no è possibile che il tutto possa proseguire, senza sosta”.

E che ne penseranno gli animalisti? C’è proprio una guerra di lana caprina tra coloro che sostengono la caccia e coloro che vogliono salvare gli animali. Una guerra di lana caprina perché purtroppo va avanti da anni. Per non parlare dell’altra battaglia, oltremodo persa, tra carnivori e vegani.

Ognuno di loro porta avanti una visione del tutto personale e per molti versi corretta del perché sostenere una visione rispetto all’altra. C’è chi dice che non fa bene mangiare la carne, anche a livello di salute e rende aggressivi. E c’è invece chi sostiene il contrario. Ossia, che senza carne l’uomo non si sostiene, manca il ferro.
Lo scrittore Mauro Corona, che fin da bambino ha iniziato a cacciare per la sopravvivenza in alta montagna ad Erto, una volta disse: “Ho cacciato fino a pochi anni fa, non ci vado più perché in questo momento ho altro da fare ma è una cosa che hai nel sangue geneticamente come il colore degli occhi”.