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Sesso nel parcheggio del cimitero: multati per 10 mila euro

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Sorpresi nudi nell'auto di lui: multati per 10 mila euro un 42enne di Resana e una ragazza 24enne, di nazionalità romena.

Multati per 10 mila euro ciascuno un 42enne di Resana, in provincia di Treviso e una ragazza di 24 anni, di nazionalità romena, sorpresi dai carabinieri nel parcheggio del cimitero maggiore del centro di Padova. I due sono stati trovati nella vettura dell’uomo, entrambi privi di indumenti. La sanzione è stata comminata durante i controlli anti-prostituzione effettuati regolarmente dalle forze dell’ordine sul territorio.

Sesso in auto: multe per 30mila euro

Formalmente il sesso in auto rientra nel reato di «atti osceni in luogo pubblico», per questo i due trasgressori dovranno pagare una multa salatissima per la loro imprudenza. Una sanzione che deriva però dalla depenalizzazione dello stesso reato. Il Decreto Legislativo 8/2016 ha dato attuazione a questo alleggerimento delle pene previste per chi viene sorpreso a fare sesso in auto: questo tipo di reato ad oggi non è più punito con l’incarcerazione. Pena sostituita da pesanti sanzioni amministrative. Per il reato di atti osceni è quindi, per legge, prevista una semplice multa – da un minimo di 5 fino ad un massimo di 30 mila euro – a meno che il sesso in pubblico o altri atti considerati altrettanto lesivi non siano perpetrati nelle vicinanze dei luoghi frequentati da bambini.

Sesso: vietato in luoghi di passaggio

Diverse sentenze della Cassazione hanno precisato che non basta far sesso in automobile per commettere questo reato ma bisogna valutare anche le circostanze, l’orario, il modo e il luogo. Fare sesso in un luoghi ove esista la possibilità che un estraneo possa passare è proibito dalla legge e sono previste multe per chi si apparta in luoghi di passaggio dove potrebbero essere visti o costituire un pericolo per il traffico.

La depenalizzazione degli “atti osceni”

La depenalizzazione è frutto di una revisione del concetto di offesa al pudore, eppure si rivela spesso un’arma a doppio taglio, nelle mani di quanti sfruttano la prostituzione per il proprio illecito guadagno. Sebbene ci sia generale accordo in merito all’evoluzione del concetto di pudore – che ad oggi deve tenere in considerazione quello sdoganamento del sesso come tabu che passa attraverso i principali canali di comunicazione – occorre ammettere come questo rappresenti una facile scappatoia per gli abituali frequentatori di prostitute. La depenalizzazione del reato in sostanza diminuisce la portata deterrente delle sanzioni comminate. Favorendo indirettamente lo sfruttamento della prostituzione. Insomma un non trascurabile effetto boomerang.