> > Sfogo di Conte con Giorgetti: "Gara M5s-Lega mi discredita"

Sfogo di Conte con Giorgetti: "Gara M5s-Lega mi discredita"

Sfogo di Conte con Giorgetti: "Gara M5s-Lega mi discredita"

Giuseppe Conte ha convocato il leghista Giancarlo Giorgetti per sfogarsi su scontro M5s-Lega: "La gara scredita il mio ruolo".

Giuseppe Conte ne ha abbastanza. Il premier ha convocato il leghista Giancarlo Giorgetti nella mattina del 30 agosto 2018. Scopo dell’incontro? Una crisi di nervi a Palazzo Chigi. La Repubblica riferisce che il presidente del Consiglio non sopporterebbe più la gara M5s-Lega: “La rincorsa continua scredita il mio ruolo“.

Lo sfogo di Conte

Una mattinata di fuoco a Palazzo Chigi. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si sarebbe sfogato con il leghista Giancarlo Giorgetti: “Questa gara io non la reggo“, avrebbe detto il premier, riferisce Repubblica, aggiungendo che “O si cambia, o è impossibile andare avanti”. La goccia che ha fatto traboccare il vaso del pacato Presidente sarebbe il duello continuo tra i suoi 2 vice, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, concreti fondatori del Governo M5s-Lega. Proprio loro avevano voluto il modesto e moderato Conte quale capo del Consiglio dei Ministri. La sua elezione ha reso possibile sancire definitivamente l’alleanza tra il Movimento 5 Stelle e la Lega per la costruzione di un nuovo Governo. A giudicare dallo sfogo del premier, però, più che un accordo, sembra che Salvini e Di Maio abbiano stretto un patto di non belligeranza.

Schermaglia al Vinitaly 2018

Il 15 aprile 2018 è stata la giornata del Vinitaly a Verona. Proprio la manifestazione all’insegna del buon vino è stata teatro dell’ultima schermaglia tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Forti dei loro voti i 2 erano entrambi presenti all’evento, ma hanno fatto di tutto per non incontrarsi. I 2 leader hanno preferito delegare i giornali il reciproco colpo di fioretto. Così mentre Luigi Di Maio faceva muro contro il compatto centrodestra, Matteo Salvini gli consigliava di bere un goccio di ‘Sforzato’, per proporre qualcosa di più. Più che bere, i 2 leader cercavano di mostrare i muscoli cn le carte che avevano in mano, ma mancava il capro espiatorio. La svolta arriva quando Silvio Berlusconi abbandona il tavolo. Di Maio e Salvini rimangono soli, ma chi lo fa il premier? Serve un terzo giocatore.

Il Patto M5s-Lega

La scelta cade sul pacato Giuseppe Conte. Uomo moderato e soprattutto simpatizzante della politica leghista, ma anche dei pentastellati. Siglato il patto prende vita il nuovo Governo, ma la schermaglia continua. I 2 leader continuano la loro rincorsa, mostrando i muscoli, neanche fossero in una guerra fredda M5s-Lega. Di Maio friziona sulle pensioni? Salvini risponde con la linea dura per i migranti, anzi, si becca un’inchiesta giudiziaria. Di Maio allora promette scontro sulla finanziaria, spread e speculazioni. Salvini organizza un incontro con Viktor Orban a Milano. Per Conte è davvero troppo: lo scontro tra i suoi 2 vice “scredita il Presidente del Consiglio”.

Si spera che a raffreddare i toni sia la cabina di regia sui dossier più delicati del governo. Lavorando gomito a gomito, Di Maio e Salvini potrebbero ritrovare quell’intesa perduta. Pena, la reazione di Giuseppe Conte.