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Shampo o shampoo: come si scrive e perché?

come si scrive

Shampoo è una delle parole di origine straniera più utilizzate dagli italiani, eppure può capitare di avere dubbi sulla sua esatta grafia. Chiariamoli insieme.

Sarà senz’altro capitato a tutti di chiedersi come si scrive la parola shampoo. Il dubbio principale riguarda quante “o” inserire alla fine della parola. Va bene “shampo” o bisogna scrivere “shampoo”? La lingua italiana, anche se si stenta a crederlo, è in costante evoluzione. Molti termini in lingua straniera sono da tempo entrati ufficialmente nei vocabolari con la grafia originale, ma non sempre con l’originaria pronuncia. Tra questa tipologia di casi rientra anche la parola shampoo che, come tutti sappiamo, definisce il prodotto cosmetico liquido con il quale siamo soliti lavare i capelli. Di seguito tutte le spiegazioni su come si scrive correttamente la parola shampoo.

Etimologia parola shampoo

Shampoo è un termine inglese che, a sua volta, deriva dall’imperativo del verbo hindičāmpnā“, ovvero “čāmpō”, che letteralmente significa “massaggiare” e che è stato riadattato in lingua anglosassone per ricalcare al meglio l’esatta pronuncia indiana, che in italiano suonerebbe “sciampù”. Nelle principali lingue europee la parola è stata modificata, ad eccezione di olandese e tedesco che hanno mantenuto grafia e fonetica inglesi. Abbiamo, quindi, il francese “shampooing“, lo spagnolo “champù”, il portoghese “xampu”, lo svedese “schampo”, il norvegese “sjampo”, il polacco “szampon” ecc ecc.

Come si scrive

È lecito dunque domandarsi come si scrive esattamente in italiano questa parola. Sebbene il vocabolo più diffuso per definire nella lingua di Dante il detergente per capelli sia comunque shampoo, anche se pronunciato con la “o” finale invece che con la “u” (come si dovrebbe leggere la doppia “o”), nei vocabolari esiste ed è ammessa anche la forma “sciampo”, da cui deriva anche la parola “sciampista”. È invece ritenuta sbagliata la grafia “shampo” con una sola o. Quindi, per rispondere alla domanda che ci siamo posti nel titolo, per essere corretti dobbiamo necessariamente scrivere “shampoo”.

Plurale di shampoo

Abbiamo dunque chiarito qual è l’esatta grafia della parola shampoo. Potremmo però adesso avere ancora dubbi su come fare il plurale di questa parola. In questo caso vale la stessa regola delle altre parole che derivano dalle lingue straniere. Il plurale delle parole che derivano da lingue straniere in italiano rimane sempre invariato. Non importa se il sostantivo ha o meno una forma diversa per il plurale nella lingua originaria. In italiano la regola è lasciarlo sempre invariato.

Origine parola shampoo

Ma qual è la storia di questo vocabolo? Si ritiene che il suo uso abbia avuto inizio nel Regno Unito nel 1759, quando un intraprendente uomo che proveniva dalla regione indiana del Patna, Sheikh Al-Din Muhammad, inaugurò un’attività di bagni pubblici specializzati nel lavaggio dei capelli e nei massaggi curativi a Brighton. All’interno di particolari tende di flanella, in cui anche i pudichi inglesi potevano veder rispettata la propria privacy, ai clienti venivano lavate le chiome e praticati i massaggi. I trattamenti venivano praticati attraverso dei fori nei tendaggi da cui passavano solo le mani degli operatori. Questo tipo di “attenzione” rese questo servizio particolarmente apprezzato anche dai re Giorgio IV e Guglielmo IV. Il termine che indicava questa pratica entrò ufficialmente in uso nella lingua anglosassone nel 1762.

Le prime produzioni

I britannici si affrettarono a sfruttare l’idea creando le prime formule di shampoo. Il procedimento prevedeva la bollitura di pezzi di sapone nell’acqua con l’aggiunta di erbe che conferissero profumo e brillantezza ai capelli. Kasey Hebert fu il primo produttore ufficiale conosciuto di questo detergente. Hebert iniziò a vendere la sua miscela per le strade di Londra con grande successo. A lui viene dunque attribuita la creazione del primo shampoo moderno. Fu invece lo shampoo Drene della Procter & Gamble di Cincinnati nell’Ohio ad essere il primo prodotto totalmente sintetico. A base di tensioattivi e non derivato dal sapone, lo shampoo per capelli Drene fu introdotto in commercio per la prima volta negli anni ’30 del secolo scorso. In seguito la sua formula è stata poi elaborata e migliorata, fino a raggiungere la variegata gamma di soluzioni che abbiamo oggi a disposizione.