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Si al cognome materno ai figli

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Poter dare il cognome materno ai figli? ora si può:  la Corte Costituzionale spalanca le porte alla possibilità di dare il cognome materno. "E' illegittima quella norma che "prevede l'attribuzione del cognome paterno al figlio legittimo, in presenza di una diversa volontà dei genitori". Dal...

Poter dare il cognome materno ai figli? ora si può: la Corte Costituzionale spalanca le porte alla possibilità di dare il cognome materno.

“E’ illegittima quella norma che “prevede l’attribuzione del cognome paterno al figlio legittimo, in presenza di una diversa volontà dei genitori”. Dalle sentenza di ieri, in avanti, nel caso di comune accordo, i genitori potranno dare il doppio cognome ai loro figli. E se l’accordo non sussistesse, allora virerà virerà la Vecchia regola, ovvero il bambino prenderà il cognome paterno.

Incostituzionale dunque la storica, automatica attribuzione del cognome paterno. Una nota della Consulta specifiche che: «La Corte costituzionale ha accolto oggi la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte di appello di Genova sul cognome del figlio. La Corte ha dichiarato l’illegittimità della norma che prevede l’automatica attribuzione del cognome paterno al figlio legittimo, in presenza di una diversa volontà dei genitori».

Il caso era un bambino nato nel 2012 con cittadinanza italo-brasiliana che fino a ieri ha avuto due cognomi diversi a secondo dello stato in si trovava. Adesso non resta che aspettare che sia depositato l’atto della sentenza, per comprendere a fondo quali siano state tutte le motivazioni della Corte. L’estensione della sentenza è affidata al giudice Giuliano Amato.

In verità ai nascituri è sempre stato affidato il cognome paterno senza vi vi fosse stata una vera e propria legge in merito. Non è mai esistita una norma in cui si specifica di dover assegnare ai figli il cognome paterno. Si può solamente fare questa deduzione da alcuni articoli del Codice civile, da un Regio decreto del 1939 e da un decreto del 2000 del presidente della Repubblica: essi impongono l’attribuzione automatica del cognome paterno ai figli , se legittimi e nati dal matrimonio , anche qualora i genitori non siano concordi ad attribuire al figlio un solo cognome. .

Finalmente una sentenza che rappresenta un’affermazione della parità madre-padre.

Maria Rita Parsi, psicologa dell’età evolutiva e componente del Comitato per i diritti dei bambini afferma: ” una sentenza giusta” , specificando che il verdetto è ” rispettoso dei diritti delle donne e dei bambini. In questo modo – osserva – viene riconosciuta l’indiscutibile origine, il punto di partenza di ogni vita, la madre. È l’affermazione della piena parità tra il padre e la madre all’interno di una famiglia».

In passato già nel 2006 la Consulta aveva affrontato un caso simile: la richiesta era quella di sostituire il cognome materno a quello paterno. All’epoca i giudici della Corte nonostante definirono l’attribuzione automatica del cognome del paterno un “retaggio di una concezione patriarcale della famiglia”, sentenziarono come inammissibile la questione evidenziando che determinati aspetti legati alla famiglia spettano ai legislatori e non alle Corti di giustizia.

Nonostante sia una grande conquista Rosa Oliva non soddisfatta. Rosa, considerata la Rosa Parks italiana, è una donna che ha avuto un ruolo enorme in tutte le battaglie contro le discriminazioni di cui è pieno il nostro ordinamento. Rosa che dichiara: “La battaglia sarebbe stata pienamente vinta se fosse stato previsto l’automatismo del doppio cognome e quindi l’attribuzione automatica del cognome paterno e materno alla nascita salvo diversa volontà dei genitori”.