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Si apre a Roma il 108° Congresso di Otorino Laringoiatria

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Roma, 26 mag. (askanews) - Al via, al Centro La Nuvola di Roma, l'edizione numero 108 del Congresso Nazionale della Società Italiana OtorinoLaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale (SIOeCHCF). Oltre 2.000 medici di tutta Italia si sono dati appuntamento a Roma per fare il punto della situazione...

Roma, 26 mag. (askanews) – Al via, al Centro La Nuvola di Roma, l’edizione numero 108 del Congresso Nazionale della Società Italiana OtorinoLaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale (SIOeCHCF). Oltre 2.000 medici di tutta Italia si sono dati appuntamento a Roma per fare il punto della situazione dopo lo stop causato dalla pandemia. Ad aprire il summit il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il Congresso, che durerà fino al 28 maggio, affronta tutte le specialità medico chirurgiche di una disciplina complessa che abbraccia le competenze audiofoniatriche, dalla laringe alla sordità fino alle apnee notturne e alle vertigini.

“Gli argomenti di maggiore interesse saranno la parte oncologica che riguarda la oncologia della testa e del collo, una oncologia complessa e difficile – spiega Gaetano Paludetti, presidente del Congresso SIO -. Spesso sottovalutata dai più e anche dai medici di base L’oncologia sarà l’anima del Congresso ma anche tante tavole rotonde che riguardano i problemi dell’udito, di cui l’otorino è il maestro”. “Affronteremo anche i problemi legati alla voce, all’equilibrio, le vertigini, le problematiche del sonno”.

Un italiano su 10 nell’ultimo anno si è rivolto a uno specialista di otorino laringoiatria. “Si tratta di una vera e propria ripartenza. Dopo il Covid – sottolinea Giovanni Danesi, direttore del Dipartimento Neurosciente Ospedale Papa Giovanni di Bergamo – avere un congresso importantissimo nazionale in presenza è una rinascita e una ripartenza che deve essere di stimolo a tornare dei valori che ci hanno sempre fatto da guida: curare e curare meglio. Bisogna lavorare a breve termine: lavorare sul territorio negli ospedali e ricostruire il rapporto medico-paziente che è andato un po’ perso”.

Il settore guarda al futuro con tante nuove sfide. “Le sfide – afferma Silvio Brusaferro, presidente Iss – sono di tipo scientifico nella migliore comprensione di tutti i meccanismi presenti, anche quelli legati al tema del long covid che richiedono una ricerca scientifica da una parte e dall’altra parte anche il tema di come garantire aspetti di prevenzione delle infezioni per controllare le malattie croniche degenerative. Credo che questa sia una sfida importante”.

Proprio sul rapporto tra udito e long-Covid, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma ha analizzato un campione di oltre 2.500 pazienti.

“L’incidenza nella prime fasi – sottolinea Giulio Cesare Passali, Università Cattolica Sacro Cuore Roma – con la Omicron sono quasi crollate, salvo ripresentarsi nel long Covid come lieve alterazioni”.

Insomma, gli otorini non sono più solo i medici di otiti e tonsille.