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Si chiama Martina Patti e sua figlia Elena ma non è la madre assassina: insulti social per lei

Omonimia assoluta per lei con l'assassina della figlia e fioccano gli insulti

Lei si chiama Martina Patti e sua figlia Elena ma non è "quella" Martina, anche se ha i suoi stessi anni lei fa la panettiera e si è rivolta a Polposta

Lei si chiama Martina Patti e sua figlia si chiama Elena, in più abita a Catania ma non è la madre assassina di Mascalucia: gli insulti social per lei sono arrivati a valanga e lei invita gli utenti a fare i dovuti e mai come in questo caso sacrosanti distinguo. Dalla Sicilia arriva un caso di omonimia “perfetta” con vittima e omicida dell’orrore che sta atterrendo l’Italia intera, ma la protagonista di questo caso gratuito di “shitstorm” è un’altra persona, è una madre amorevole e non ha mai fatto nulla di male

L’altra Martina Patti la sua Elena non c’entrano con Mascalucia

Tuttavia sono piovuti insulti e minacce sui social per questa ragazza di Catania che ha lo stesso nome e cognome di Martina Patti, la 23enne in carcere con l’accusa di omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere della figlia Elena. Incredibile ma vero: anche la figlia dell’incolpevole ragazza si chiama Elena e anche lei ha 23 anni. Il quotidiano “La Sicilia” ha voluto raccontare la vicenda: la ragazza in questione lavora in un panificio e non è né partente, né conoscente, né afferente con persone o fatti dell’orrore a Mascalucia. 

Il post e la denuncia alla Polizia Postale

Con un post social lo ha voluto spiegare bene: “Non sono io la mamma della bambina trovata morta”. Poi però si è anche rivolta alla Polizia Postale per denunciare l’accaduto. Sui profili Facebook e Instagram della ragazza sono comparsi insulti e minacce del tipo: “Marcisci in carcere e rifletti su cosa hai fatto”, oppure “sei una m…di donna. Hai ucciso tua figlia, il sangue del tuo sangue”. Eancora: “Ti sei rovinata l’esistenza. Tua figlia ti maledirà, come i tuoi genitori e i tuoi suoceri”.