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Si getta dal ponte con il figlio, le ultime ore di Veronica Amistadi: dalla telefonata alla sorella alla lettera ai giornali

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Veronica Amistadi si getta dal ponte di Mostizzolo con il figlio di 4 anni e muori: diffuse le prime indiscrezioni sulle ultime ore della donna.

Si getta dal ponte con il figlio di 4 anni: con il procedere delle indagini sulla tragedia che si è consumata a Trento, sono state diffuse le prime notizie sulle ultime ore vissute da Veronica Amistadi.

Tragedia a Trento, si getta dal ponte con il figlio di 4 anni: le ultime ore di Veronica Amistadi

Cominciano a trapelare indiscrezioni sulle ultime ore di Veronica Amistadi, la donna di 41 anni che ha deciso di togliersi la vita insieme al figlio di 4 anni, gettandosi insieme al piccolo dal ponte di Mostizzolo. Il volo di 90 metri si è concluso con lo schianto nel torrente Noce alle porte della Val di Sole, a Trento, e ha allungato la già terrificante lista di suicidi nella zona.

In merito al drammatico accaduto, la procura ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio ma nessun indagato è stato iscritto nel registro e ha posto sotto sequestro l’agenda della donna, dirigente in un’azienda farmaceutica. Insieme all’agenda, è stato recuperato anche un biglietto. Entrambi gli oggetti sono stati trovati sull’auto Touran lasciata accesa sul ponte da Amistadi nella notte di sabato 19 maggio, con le quattro frecce accese.

Le forze dell’ordine, durante un sopralluogo all’interno dell’abitazione della 41enne, hanno trovato anche una lettera e alcune foto. Nell’appartamento, la vittima ha lasciato a vista anche la password del suo computer, lo stesso dispositivo dal quale è stata inviata una lettera-mail alle testate trentine.

Dalla telefonata alla sorella alla lettera ai giornali

Alla luce delle informazioni sinora diffuse, nella lettera inviata alle testate trentine, Amistadi avrebbe raccontato della profonda disillusione che provava pensando al suo futuro e a quello del figlio, definito come “la cosa più preziosa che ho”. La donna, inoltre, ha scritto della disperazione per la fine della relazione con il compagno dal quale non voleva separarsi e con il quale sperava di avere altri figli o di adottare.

Lo stato d’animo della vittima non era stato percepito né dai familiari né dai colleghi. La stessa sorella della 41enne, che con la donna aveva a lungo parlato a telefono nella serata di sabato, non aveva avuto sentore dell’imminente tragedia. Al contrario, pare che le due donne abbiano parlato di una gita di famiglia da organizzare al lago di Garda.

Sono molti, dunque, gli elementi sui quali il pm Davide Ognibene sta indagando al fine di fare chiarezza su quanto accaduto.