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Si toglie la vita cassintegrata Fiat

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Si è uccisa con quattro coltellate all’addome Maria Baratto, quarantasette anni, da sei in cassintegrazione alla Fiat di Nola. La donna, che soffriva di depressione, è stata trovata morta all’interno della sua casa, al quarto piano di un edificio. L’appartamento in cui l’operaia viveva...

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Si è uccisa con quattro coltellate all’addome Maria Baratto, quarantasette anni, da sei in cassintegrazione alla Fiat di Nola. La donna, che soffriva di depressione, è stata trovata morta all’interno della sua casa, al quarto piano di un edificio. L’appartamento in cui l’operaia viveva da sola era chiuso dall’interno, e sulla porta non vi era alcun segno di effrazione. Il carabinieri e i vigili del fuoco hanno scoperto il cadavere, allertati da una vicina di casa della donna che da alcuni giorni non riusciva a mettersi in contatto con lei telefonicamente.

In un articolo pubblicato nel 2012 sulla pagina web del Comitato mogli degli operai di Pomigliano, Maria aveva lasciato un amaro sfogo: “Non si può continuare a vivere per anni sul ciglio del burrone dei licenziamenti”. Per i trecento operai della Fiat di Nola dove Maria lavorava la cassa integrazione sarebbe scaduta il 13 luglio prossimo. La morte di Maria tuona come una denuncia e un atto di accusa verso la Fiat e le istituzioni che poco fanno per fermare la triste escalation di suicidi da parte di operai.