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Siae, proposta la class action

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Bisogna fare delle premesse, la Siae ha in sostanza due registri, nel primo sono inseriti in nomi degli artisti più famosi a cui vanno la maggior parte dei proventi ed un secondo registro composto da nomi di tanti artisti di nicchia a cui toccano le rimanenze. Sono tanti gli artisti emergenti ...

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Bisogna fare delle premesse, la Siae ha in sostanza due registri, nel primo sono inseriti in nomi degli artisti più famosi a cui vanno la maggior parte dei proventi ed un secondo registro composto da nomi di tanti artisti di nicchia a cui toccano le rimanenze.

Sono tanti gli artisti emergenti o affermati in piccoli circuiti che pur facendo molti live ed esibendosi cantando canzoni inedite, si vedono riconosciuti dalla Siae pochi euro.

Umberto Palazzo, artista che ha suonato in vari gruppi, ha lanciato su Facebook l’idea di intraprendere una class action contro la Siae per una riprtizione più equa dei soldi tra i cantanti.

Secondo Palazzo, i dati presenti nel borderò, un documento che i cantanti compilano a fine serata e in cui indicano le canzoni che hanno suonato, andrebbero inseriti in un database e sulla base di questi fare i calcoli per ripartire i soldi.

In pratica, invece, avviene che i big della musica prendono la fetta di torta più grande, una torta che è fatta grazie anche ai tanti concerti fatti da band meno conosciute, un sistema intollerabile contro il quale sembra evidente l’intenzione degli artisti di ribellarsi