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Sigarette: smentita la denuncia dell'uomo sui pacchetti

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La Ue risponde al figlio dell'uomo: “L’immagine non è di suo padre”. Ma Raffaele Leone non si fida e farà fare una perizia sui pacchetti di sigarette

Enrico Brivio, portavoce della Commissione Europea per la Salute, ha commentato il caso di Agostino Leone. “Siamo dispiaciuti per le famiglie che credono di aver riconosciuto un loro congiunto, ma non si tratta delle persone rappresentate nelle foto”. Il pensionato di Borgaretto, in provincia di Torino, secondo i famigliari sarebbe stato ritratto in una delle immagini choc che si trovano impresse sui pacchetti di sigarette di mezza Europa. L’uomo è deceduto il 17 ottobre del 2014, un anno e mezzo dopo un grave ictus che lo aveva colpito mentre si trovava in vacanza in Sardegna. Il figlio Raffaele è però sicuro che la foto dell’uomo intubato usata per la campagna antifumo sia proprio suo padre. “Nessuno ci ha avvertito o ci ha chiesto il consenso. Aspettiamo spiegazioni più convincenti”.

Appello alla privacy

Anche in Spagna, Belgio e Austria si sono verificati in passato dei casi simili, ma la Commissione Europea si dice certa che si tratti di semplici somiglianze. “La Commissione esprime piena solidarietà alle famiglie, ma confermiamo che tutti gli individui della campagna sono stati pienamente informati dell’uso che sarebbe stato fatto delle immagini. Essi hanno dato il loro consenso”. Ognuno dei 42 scatti in questione, associato a un avviso sui pericoli derivanti del fumo, sono stati procurati da società esterne. Tali società sono state selezionate con l’aiuto di medici e di esperti legali. “Abbiamo ottenuto il pieno copyright delle immagini incluse nella campagna. Ma non possiamo rivelare l’identità delle persone fotografate per proteggere il loro diritto alla privacy».

Le parole dell’avvocato

La risposta lascia parecchio perplesso Raffaele Leone. Il figlio di Agostino, alla fine di settembre, assieme alla madre e alla sorella, si era rivolto all’avvocato Paolo Buzzelli. “Abbiamo già interpellato la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Parlamento Europeo e la Commissione Europea. Da Bruxelles ci hanno fatto sapere che avrebbero istruito la pratica. Quindi siamo in attesa di nuovi sviluppi. Se ci risponderanno che si tratta effettivamente del congiunto dei miei assistiti, ci dovranno anche spiegare quando e in quali circostanze avrebbe rilasciato il consenso. Qualora invece dovessero sostenere che si tratti di un’altra persona, valuteremo i successivi passaggi. Di fronte a un giudice non se la potranno cavare appellandosi alla privacy”.

Intanto nell’attesa Raffaele Leone, 48 anni, non ha nessuna intenzione di restare a guardare. “Chiederò una perizia antropometrica. Non accuso nessuno, ma scoprire l’immagine di mio padre intubato impressa su un pacchetto di sigarette è stato un colpo durissimo”.