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Silicon Valley: tre curiosità sulla serie TV

Silicon Valley

Alcune spigolature su Silicon Valley, la serie TV di Mike Judge che celebra le (dubbie) gesta dei nuovi alfieri dell'economia digitale. Creata dal regista Mike Judge assieme ai soci John Altschuler e Dave Krinsky, e giunta ormai alla terza stagione (per un totale di 28 episodi), Silicon Valley è u...

Alcune spigolature su Silicon Valley, la serie TV di Mike Judge che celebra le (dubbie) gesta dei nuovi alfieri dell’economia digitale.

Creata dal regista Mike Judge assieme ai soci John Altschuler e Dave Krinsky, e giunta ormai alla terza stagione (per un totale di 28 episodi), Silicon Valley è una serie televisiva (trasmessa negli Stati Uniti dal canale HBO e in onda in Italia solo in pay TV sul canale Sky Atlantic) incentrata sulle vite e il lavoro di alcuni giovani programmatori che lavorano in un incubatore di start up e inseguono il successo a colpi di geniali algoritmi e arditi progetti di espansione finanziaria. Si tratta di una serie corale, che sembra riaggiornare all’era – e agli ambienti – dell’economia digitale le polifonie narrative di Robert Altman, o al massimo un film come The Social Network di David Fincher. Tuttavia, nell’era della magnificazione di nerd e geek, il rifermento maggiormente consolidato nell’immaginario collettivo è The Big Bang Theory, anche se in realtà i punti di contatto fra le due serie non sono poi così evidenti. Nel corso delle due prime stagioni, Silicon Valley ha fatto incetta di Emmy e Critic’s Choice Television Award, ma la consacrazione è arrivata nel 2016 con la candidatura al Golden Globe nella categoria Miglior serie commedia o musicale. Nelle righe che seguono, vi indichiamo tre curiosità non troppo conosciute su Silicon Valley.

– Per il ruolo del milionario Peter Gregory, il finanziatore di start up che per primo crede nelle potenzialità del protagonista, fu scelto Christopher Evan Welch, che tuttavia si ammalò di cancro ai polmoni subito dopo e riuscì a girare solo cinque episodi prima di soccombere. La produzione, grata a Welch per l’impegno e il talento profusi a dispetto della malattia, decise di non rimpiazzarlo: il suo personaggio uscì di scena, e solo all’inizio della seconda stagione ne venne spiegata la dipartita.
– Il creatore Mike Judge – già autore della serie animata Beavis and Butt-head – è stato realmente impiegato in una start up, e ne è uscito tanto traumatizzato quanto ispirato. In particolare, sembra che non abbia amato l’atmosfera pseudo-religiosa e vagamente settaria di tale ambiente di lavoro e l’esasperato corporativismo che si sviluppa a partire da una tale configurazione.
– Più che un’analisi dei meccanismi della New Economy, la serie sembra essere una parodia della stessa, richiamando alla mente le atmosfere dissacratorie di Entourage – che però se la prendeva con Hollywood – e un vecchio e misconosciuto film per il cinema dello stesso Judge, Office Space (in italiano Impiegati…male!).