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Simone Tabacci, figlio del braccio destro di Draghi, assunto in Leonardo: cos'è e perché si rischia il conflitto di interessi

Bruno Tabacci

Simone Tabacci, il figlio di Bruno Tabacci, braccio destro i Draghi, è stato assunto in Leonardo. Si rischia il conflitto di interesse.

Simone Tabacci, il figlio di Bruno Tabacci, braccio destro i Draghi, è stato assunto in Leonardo. Si rischia il conflitto di interesse. Il 49enne è entrato nella divisione Chief Strategic equity officier del colosso italiano, in cui uno dei comparti chiave è lo spazio. Il padre tra le sue deleghe ha la politica aerospaziale.

Simone Tabacci assunto in Leonardo

Il figlio di Bruno Tabacci, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e braccio destro di Mario Draghi, è stato assunto da Leonardo. A rivelarlo il quotidiano Domani. Il colosso italiano nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza ha assunto il 49enne Simone Tabacci nella divisione Chief strategic equity officier. Il quotidiano ha scritto che la decisione è stata presa dall’amministratore delegato Alessandro Profumo. La divisione si occupa del coordinamento delle partecipazioni e delle joint venture della società in mano al Mef e uno dei comparti chiave è l’aerospazio. Il conflitto di interessi riguarda proprio questo punto, ovvero che Bruno Tabacci, braccio destro del premier, tra le sue deleghe ha anche le polizia aerospaziali italiane.

Simone Tabacci assunto in Leonardo: rischio conflitto di interessi

Il deputato di Centro democratico, braccio destro del premier e sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla programmazione e coordinamento economico, affianca Mario Draghi anche nella direzione della politica aerospaziale nazionale, settore strategico per l’Italia dal punto di vista economico e di geopolitica globale. L’aerospazio è un settore fondamentale anche per Leonardo. Il capo del Chief strategic equity officer è anche presidente del cda di Thales Alenia Space e vicepresidente di Mbda e Telespazio. “Mio figlio ha 49 anni e da molto tempo non seguo il suo percorso lavorativo” ha risposto Bruno Tabacci, quando il quotidiano Domani ha chiesto chiarimenti. L’ufficio stampa dell’azienda non ha replicato, ma alcune fonti interne hanno spiegato che l’assunzione di Tabacci sarebbe stata decisa prima della caduta del governo Conte, ovvero quando il padre non aveva ancora un ruolo nell’esecutivo. I rapporti tra il deputato di Cd e l’ad Profumo sono molto vecchi come quelli con Draghi. I due si sono anche visti all’ultimo workshop dell’Agenzia spaziale italiana. Inoltre, i vertici di Leonardo dipendono dal governo, per cui è un altro conflitto d’interessi.

Simone Tabacci assunto in Leonardo: non il primo conflitto di interessi

Simone Tabacci, prima di questa assunzione, lavorava nella banca di investimenti Wimmer Financial. Il quotidiano Domani ha voluto raccontare una vicenda che risale a circa 10 anni fa, quando Bruno Tabacci era assessore del Bilancio a Milano e il figlio Simone era dirigente di Alerion, società controllata dal fondo F21. Il politico era stato protagonista dell’operazione che portò F21 ad acquistare dal Comune le quote di Sea, azienda che controllava gli scali di Malpensa e Linate. Anche in quell’occasione Bruno Tabacci aveva spiegato che il figlio Simone aveva la completa autonomia.