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Sindrome del bambino scosso: cos'è e quali sono i sintomi

bambino scosso

La sindrome del bambino scosso è la prima causa di morte per abuso dei neonati: ecco di cosa si tratta e quali sono i rischi

I bambini, è noto, soprattutto se sono molto piccoli, non hanno molti modi alternativi al pianto per esprimere le proprie emozioni o i propri bisogni. Talvolta, il pianto incessante del neonato può diventare snervante per gli adulti che sono con lui, ma in nessun caso si deve agire sul piccolo agitando violentemente il suo corpo.

Sindrome del bambino scosso, cos’è e quali sono i rischi

La sindrome del bambino scosso, in inglese shaken baby syndrome, è un vero e proprio maltrattamento ai danni del neonato che si verifica quando un bambino molto piccolo viene scosso violentemente tenendolo per il tronco. Questa sindrome, secondo i dati che sono stati raccolti, rappresenta addirittura la prima causa di morte per abuso sui neonati. I rischi per i bambini sono molto elevati perché un neonato, non avendo ancora la muscolatura del collo ben sviluppata, fatica a sostenere il peso degli spostamenti rapidi della propria testa.

A cosa si può andare incontro

Scuotendo troppo forte il corpo di un bambino piccolo si rischia, quindi, di causargli emorragie o lesioni gravi che, nei casi più estremi possono portare al decesso del neonato. Il dottor Antonino Reale, responsabile di Pediatria dell’emergenza presso il Bambino Gesù, ha raccontato ai microfoni di ‘Fanpage.it’ cosa può causare la sindrome del bambino scosso: Il contenuto della cavità del cranio o encefalo va incontro a rapida accelerazione e decelerazione con trauma contusivo contro la scatola cranica, lesione dei nervi e rottura dei vasi sanguigni con emorragie. La sindrome si verifica entro i due, tre anni, ma in particolar modo nei primi sei mesi di vita.”