> > Sindrome di Stoccolma in una coppia: come si manifesta

Sindrome di Stoccolma in una coppia: come si manifesta

Sequestro 744x445

Una relazione insana tra vittima e carnefice è alla base della sindrome di Stoccolma: ecco in cosa consiste e come è possibile uscirne fuori. Una delle “deviazioni” psichiche che possono presentarsi in una coppia è la cosiddetta “sindrome di Stoccolma”. Il nome deriva da un episodio di c...

Una relazione insana tra vittima e carnefice è alla base della sindrome di Stoccolma: ecco in cosa consiste e come è possibile uscirne fuori.

Una delle “deviazioni” psichiche che possono presentarsi in una coppia è la cosiddetta “sindrome di Stoccolma”. Il nome deriva da un episodio di cronaca avvenuto appunto a Stoccolma nel 1974. Due uomini entrarono in una banca e minacciarono i presenti con un fucile: tre delle quattro persone prese in ostaggio erano donne. Una volta liberate, queste si schierarono dalla parte dei malviventi, addirittura difendendoli pubblicamente. Una addirittura ebbe una storia d’amore con un criminale. L’episodio era apparentemente inspiegabile e privo di logica, e fu spiegato dagli esperti di psichiatria in base alle dinamiche che intervengono nei casi di abuso e violenza, quando nella vittima scatta una sorta di dipendenza affettiva da colui che la maltratta.

Nella vittima si crea un attaccamento insano al suo carnefice, in quanto questa riesce a esistere proprio grazie alla sua presenza, diversamente non riuscirebbe a cavarsela da sola. Dopo un primo momento di paura e di shock, subentra nella vittima una sorta di identificazione con il carnefice, per cui riesce addirittura a comprendere e accettare le motivazioni alla base del suo comportamento.

Naturalmente il rapporto tra vittima e carnefice è costellato di violenza fisica o psicologica, bugie, sotterfugi, minacce, inframmezzato da momenti di scuse, gentilezza ed anche regali manipolatori in un’altalena di ambiguità senza fine. Tipica frase di una persona che vive sulla sua pelle la sindrome di Stoccolma è: “Nonostante quello che mi ha fatto, io lo amo lo stesso!”. Spesso la vittima si giustifica adducendo come motivazione che “il mio amore può salvarlo”. La vittima fa di tutto per compiacere il suo carnefice, e non si rende minimamente conto del male che sta ricevendo, una relazione del genere non potrà che logorarla a livello psicologico, compromettendo la sua autostima e la dignità.

Riacquistare la propria libertà ed una maggiore lucidità è il primo passo per uscire da una relazione così insana: bisogna però chiedere aiuto, uscendo dall’isolamento in cui nella maggior parte dei casi la vittima di queste situazioni viene a trovarsi per vergogna. Il ruolo di amici e familiari in questo percorso di liberazione è decisivo.