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Siria, situazione fuori controllo: è ufficialmente guerra civile

Guerra civile in Siria

Situazione degenerata in Siria: la linea tenuta dal governo è quella di eliminare chiunque lo contesti apertamente.

Le proteste che stanno infiammando da mesi la Siria si stanno letteralmente trasformando in una resistenza armata dei ribelli agli attacchi frontali e diretti delle forze fedeli al regime guidato dal Presidente Al Assad.

Siria: è guerra civile

Certamente la repressione è sempre stata condotta con metodi disumani (i morti accertati ad oggi sarebbero circa un migliaio in tutta la Siria) ma il regime aveva sempre avanzato delle giustificazioni, mostrando all’opinione pubblica un volto comunque spendibile: fatto di promesse, inviti alla pacificazione, condanna delle violenze, prese di distanza dai metodi usati dalle forze di sicurezza per reprime i rivoltosi sedarne l’impeto e sciogliere le manifestazioni che spontaneamente si sono moltiplicate in tutto il Paese. Da ieri notte il regime ha gettato la maschera compiendo il salto di qualità sia nella repressione che nelle dichiarazioni ufficiali, assumendo posizioni di aperto conflitto con i ribelli. Il presidente si sente asserragliato e ha deciso di resistere come il suo collega Gheddafi. Lo scontro è aperto e diretto contro i ribelli che sono stati tacciati di essere “contro la Nazione” e contro “Dio” e come loro tutti quelli che prenderanno le armi contro il potere costituito siriano. assad
Questa nuovo atteggiamento di Al Assad si è tradotto immediatamente in un comportamento di inaudita violenza e decisamente prodromico e funzionale alla guerra civile che il presidente ha deciso di combattere contro i tantissimi oppositori che ormai in tutto il Paese si moltiplicano di ora in ora. Quindi le forze di sicurezza siriane (sicurezza per chi? Non certo per il popolo) hanno ucciso otto manifestanti nella città siriana di Homs in scontri scoppiati durante la notte dopo la morte di un leader tribale in carcere. Lo hanno annunciato fonti umanitarie. Homs e’ in ebollizione. Le forze di sicurezza e le milizie del regime stanno provocando le forze tribali. Ma anche un gran numero di civili sono scesi in strada ieri sera in varie zone di Homs ed sono stati raggiunti da una pioggia di proiettili sparati a sangue freddo. siria cartina1
Lo schema è chiaro: uccidere chi contesta apertamente il potere siriano. Il regime di Damasco che pure aveva cercato il dialogo nelle scorse settimane ha capito che i ribelli non si accontenterebbero di futili e poco credibili promesse, loro vogliono cambiare e pretendono che il cambiamento arrivi subito e coincida con la caduta di Al Assad. La capitale è messa a ferro e fuoco dalle migliaia di rivoltosi che anche in queste ore stanno cercando di creare un presidio permanente nella piazza principale di Damasco sul modello della vittoriosa rivolta egiziana, con l’occupazione permanete di piazza Tahrir. Il Paese vive ore cruciali, il mondo dovrebbe intervenire facendo pressioni sul regime affinchè molli la presa ed accetti di avviare la Siria verso il suo futuro.