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Slittano le nuove sanzioni alla Russia, Orban “difende” Kirill

Il patriarca di Mosca Kirill

L'embargo al petrolio russo è il motivo e il patriarca di Mosca è il movente: slittano le nuove sanzioni alla Russia con Orban che “difende” Kirill

Slittano seppur temporaneamente le nuove sanzioni alla Russia con Viktor Orban che “difende” il Patriarca di Mosca Kirill e non sposa la linea per cui andrebbe inserito nella lista dei personaggi da sanzionare. La riunione degli ambasciatori Ue si conclude con un nulla di fatto e si attende la nuova convocazione con l’impressione che dietro il disaccordo singolo sul religioso filo putiniano ci sia ancora sospesa la questione del petrolio “embargato”. 

Slittano le nuove sanzioni alla Russia

Di quella e delle difficoltà di quei paesi che non hanno sbocco al mare e che sono stati comunque garantiti. Il dato è che la riunione degli ambasciatori Ue a Bruxelles, quella del Coreper, si è conclusa senza il via libera al sesto pacchetto di sanzioni. A far testo l’opposizione dell’Ungheria del neutralista Orban, come riferito da fonti diplomatiche. In buona sostanza Budapest si oppone all’inserimento del patriarca russo ortodosso Kirill nella lista. 

La Francia dovrà riconvocare il Coreper

Ma cosa succederà adesso? Che il Coreper verrà riconvocato non appena la Presidenza di turno francese lo riterrà opportuno. Tutto questo mentre il presidente Usa Joe Biden ha ufficializzato un “nuovo significativo pacchetto di assistenza per fornire aiuti militari cruciali e tempestivi alle forze armate ucraine”. In una nota Biden ha affermato che “gli Stati Uniti forniranno più armi“.