> > Slovenia, multato un pullman con bambini ucraini malati: la rabbia di un depu...

Slovenia, multato un pullman con bambini ucraini malati: la rabbia di un deputato

Profughi Ucraini

Un pullman, con a bordo bambini ucraini malati, è stato multato in Slovenia. Le forze dell'ordine hanno invitato a fare ricorso.

In Slovenia un pullman che era in missione umanitaria è stato multato al confine con l’Italia. Il motivo? Non aveva notificato il transito 24 ore prima. Sul mezzo viaggiavano dei piccoli profughi ucraini che dovevano raggiungere un ospedale italiano.

A bordo del pullman multato in Slovenia viaggiavano dei bambini ucraini malati

La severa legge slovena non è transigente nemmeno nei confronti dei profughi di guerra. Il pullman e i suoi passeggeri sono stati trattenuti per un’ora circa a Lom, nella serata di sabato 12 marzo 2022. I bambini ucraini stavano raggiungendo l’ospedale pediatrico Burlo Garofolo a Trieste, in Friuli Venezia Giulia. Al termine dei controlli l’autista del mezzo è stato sanzionato con una multa di 1000 euro. La cosa che incuriosisce è che in Slovenia, da quando è scoppiato il conflitto in Ucraina, i mezzi che transitano per fini umanitari sono esenti dal pagamento del pedagio. La condizione imposta dal governo sloveno però è una: i conducenti devono avvisare del loro arrivo nella Nazione almeno 24 ore prima. In questo caso, nessuno era stato avvisato e l’autista non era a conoscenza di questo vincolo. Le autorità hanno consigliato comunque di fare ricorso.

Roberto Novelli attacca la società autostradale slovena

A fare polemica sulla vicenda è stato il deputato friuliano di Forza italia, Roberto Novelli. Il parlamentare azzurro si è scagliato contro la società che gestisce le autostrade in Slovenia accusandola di avere “scarsa sensibilità“, soprattutto vista la presenza di bambini affetti da gravi patologie. Il deputato conclude la sua nota dicendo: “Di fronte al dramma che stanno vivendo a causa della guerra, oltre alla malattia, per questi piccoli pazienti la sosta forzata sarà stata un’inezia, ma resta la vergogna di non aver saputo gestire in pochi minuti un caso eccezionale e doloroso“.