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Come smaltire pneumatici fuori uso

come smaltire pneumatici usati

Il cambio degli pneumatici è un momento con cui ogni automobilista deve fare i conti. Ma come bisogna smaltire gli pneumatici fuori uso?

Quando gli pneumatici si forano o consumano, la via più semplice è quella di andare dal gommista. Sarà poi lui ad occuparsi dello smaltimento degli pneumatici fuori uso.

Se però siamo noi stessi in grado di effettuare il cambio di pneumatici vecchi/nuovi, sorgerà il problema smaltimento. E allora vediamo come smaltire gli pneumatici nella maniera più corretta possibile.

Che tipo di rifiuto sono gli pneumatici

Prima di tutto è bene considerare che gli pneumatici non sono dei comuni rifiuti. Questo comporta che gli pneumatici non possono essere gettati nei cassonetti insieme agli altri rifiuti. Ma necessitano di essere differenziati opportunamente. Le gomme sintetiche (elastomeri), che costituiscono i materiali con cui sono fatti i pneumatici, sono progettate per avere la maggior durata possibile (per questo stesso motivo, gli elastomeri possiedono anche un’elevata resistenza all’azione dei microrganismi, che impiegano più di un secolo prima di riuscire a distruggerli).

Anche perché lo smaltimento degli pneumatici fuori uso è un reale problema di inquinamento ambientale, oltre al grosso ingombro nelle discariche, questi si portano dietro tutte una serie di problematiche quali la non biodegradabilità, facilità di combustione, ristagno d’acqua che facilità il proliferare di insetti e rischio di infezioni.

Consorzio specializzato

Una via che abbiamo a disposizione è quella di portare i nostri pneumatici usati presso il consorzio specializzato EcoPneUs, ARGO, AIRP che li ritirerà in maniera completamente gratuita. Se non è presente un consorzio nella zona in cui si abita si può contattare un’officina o una concessionaria di automobili, che li ritirano a nome di questi consorzi specializzati. Si possono portare i vecchi pneumatici ad un gommista che quasi sempre li ritirerà.

EcoPneUs ad esempio opera in questo modo: dal settembre 2011 è divenuto operativo a livello nazionale la gestione e la raccolta dei PSU da parte di EcoPneUs. Da questa data tutti gli operatori che effettuano sostituzione di pneumatici possono beneficiare – qualora ne abbiano fatto richiesta – del servizio di prelievo gratuito di PSU che EcoPneUs effettua in tutta Italia. Per usufruire di questo servizio il gommista dovrà registrarsi nell’apposito sito di EcoPneUs e seguire tutte le apposite norme per il ritiro dei PSU. Una volta registrato, tutte le volte che il gommista raggiungerà il livello minimo di ritiro, può effettuare la richiesta di prelievo, che avverrà in pochi giorni.

Ritiro pneumatici fuori uso

Il ritiro pneumatici fuori uso è gratuito poiché quando si vanno ad acquistare delle gomme nuove si paga una tassa chiamata contributo ambientale, necessaria per coprire le future spese di smaltimento, e questo avviene dal novembre 2011 come stabilito dal Decreto Ministeriale Nr. 82 dell’11 Aprile 2011.

Il legislatore ha deciso di anticipare questa tassa, per evitare che gli automobilisti per non pagarla al momento della consegna degli pneumatici usati, andassero a smaltirli nei normali cassonetti dell’immondizia.

Se non smaltito correttamente, uno pneumatico può diventare tossico ed inquinante per l’ambiente. Non essendo biodegradabile, esso va ad intaccare negativamente il terreno su cui si trova e dove viene bruciato. Inoltre se smaltito correttamente dagli pneumatici usati si possono ricavare oltre che energia nuova anche mattonelle, suole di scarpe, manto stradale e tanto altro materiale nuovo.

In Italia ogni anno vengono scartati circa 380.000 tonnellate di pneumatici non più utilizzabili, la maggior parte di questi sono raccolti da consorzi, gommisti, demolitori e officine. Ma nonostante leggi e giusti indirizzi da seguire c’è ancora una buona percentuale che non segue il giusto iter per lo smaltimento degli pneumatici usati.

Dove vengono portati

E’ da segnalare che esistono dei centri di stoccaggio temporaneo dove vengono effettuate tutte le operazioni necessarie prima di inviare gli PFU agli impianti di trasformazione.

Gli PFU ritirati presso i produttori del rifiuto possono essere trasportati direttamente ad un centro di recupero oppure indirizzati ad un centro di stoccaggio temporaneo intermedio cioè un’area attrezzata ed autorizzata in cui vengono svolte tutte le operazioni necessarie a ottimizzare il successivo invio degli PFU agli impianti di trasformazione.

Secondo le denunce di Legambiente, infatti, tra il 2005 e il 2010 ci sono state più di 1000 denunce per casi di pneumatici fuori uso non smaltiti correttamente, che ha portato ad un danno non solo per l’ambiente ma anche per l’economia in quanto si è persa l’opportunità di sfruttarle per ricavare materiale nuovo.

Differenza tra pneumatici usati e fuori uso

Bisogna, poi, prestare attenzione alla differenza tra pneumatici usati e pneumatici fuori uso: è comunque evidente come nella categoria degli pneumatici fuori uso, debbano senz’altro collocarsi quelli che, per le condizioni di decadimento o altre ragioni, abbiano perso la loro funzione originaria e non siano ricostruibili; mentre in quella degli pneumatici usati, in quanto esclusi dal novero dei rifiuti, quelli ancora utilizzabili, se rispondenti ai requisiti di efficienza tecnica previsti dalle vigenti disposizioni in materia di circolazione stradale, nonché quelli ricostruibili.

Dalle gomme che hanno finito il loro ciclo di vita si può tirare fuori una vera e propria miniera d’oro. Vengono triturati e ridotti in granulati di gomma. Nella fase di trattamento, si separa la componente plastica dagli altri materiali, come metalli e residui tessili. Questo processo consente di recuperare la gomma che viene via via frantumata in particelle sempre più piccole, ricavandone una sabbia molto fine chiamata polverino.

La frontiera del riciclaggio degli pneumatici non più in uso, è uno sprono per seguire le normative in atto, e per evitare di deturpare l’ambiente circostante già gravemente malato, oltre che incappare in gravi sanzioni.

Le realtà territoriali, possono puntare molto sul riciclaggio di PSU, per lo sviluppo economico e aziendale e per la creazione di posti di lavoro, che da questi possono derivare. Sono molti i comuni in Italia che hanno improntato le proprie politiche cittadine e comunali in questa direttiva, puntando sull’ambiente e sul riciclo. Anche perché in molte zone il problema degli pneumatici fuori uso è stato trasformato in una risorsa e in una opportunità.