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Social Eating: arriva la nuova legge sull'home restaurant

Social Eating: arriva la nuova legge sull'home restaurant

Il social eating, ovvero mangiare condividendo il cibo, ha una nuova legge sull'home restaurant. Il social passa anche dalla tavola con la possibilità di trovare nuovi amici e condividere insieme il cibo, il cosiddetto social eating. Proprio per questo, sono molte le piattaforme come Gnammo che da...

Il social eating, ovvero mangiare condividendo il cibo, ha una nuova legge sull’home restaurant.

Il social passa anche dalla tavola con la possibilità di trovare nuovi amici e condividere insieme il cibo, il cosiddetto social eating. Proprio per questo, sono molte le piattaforme come Gnammo che danno la possibilità sia ai cuochi che ai consumatori di comunicare tra di loro creando eventi come il social eating. Proprio per il successo di questo nuovo modo di fare cucina, vi è una legge che regolamenta ed è scritta da Azzurra Cancellieri, del MS5.

La Cancellieri ha spiegato l’home restaturant dicendo: “Quello dell’home restaurant è un fenomeno che si è diffuso in poco tempo sia al livello di spazi che a livello di volumi. Quindi come legislatori sentivamo il dovere di normare sia per andare a colmare questo sentimento quasi di ‘concorrenza sleale’ che veniva avvertito dai ristoratori ma soprattutto per permettere a chi svolgeva eventi di social eating e home restaurant di avere delle norme da rispettare, perché nella mancanza normativa qualunque attività poteva essere non legale”.

La legge però ha i suoi limiti, come un tetto di circa 5 mila Euro. Riguardo a questa legge, si è detto che: “Noi pensiamo che, riguardo ai due limiti forti di non concorrenza con RB&B e sui 5mila euro, si debba riformulare la non concorrenza. Cioé, per gli ospiti e nei periodi di apertura del Bed & Breakfast, va bene che non si faccia home restaurant, ma quando è chiuso si può farlo e quindi sfruttare appieno la sharing economy. Per gli euro, invece, mettere un limite così abbassa la qualità dei pasti”.

La legge è approvata da molte forze politiche, come spiega la stessa Tentori: “Io credo che quella sia ancora l’impostazione principale che dobbiamo tenere in considerazione anche quando andiamo ad affrontare il tema in una definizione più dettagliata, riguardo come in questo caso un settore particolare che è quello dell’home restaurant”.

Lo stesso Palmieri si dice a favore affermando: “L’abbiamo presentata alla Camera come intergruppo Innovazione ed è in discussione da parecchi mesi sarebbe servito quello anche perché la norma che è uscita rischia di spingere nel nero le realtà dell’home restaurant anziché portarle alla luce del sole e verso una condizione d’equilibrio rispetto a chi fa ristorazione tradizionale”.