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Soldati della Russia al confine con l'Ucraina: gli Usa inviano navi da guerra nel Mar Nero

Russia Ucraina navi Usa

Lo scontro tra Russia e Ucraina potrebbe riaccendersi e gli Usa inviano da subito due navi da guerra nel Mar Nero.

Nelle ultime settimane il clima tra Russia e Ucraina è arrivato a livelli di tensione che non venivano raggiunti da anni. Vladimir Putin ha schierano una nutrita schiera di soldati al confine tra i due Paesi, in uno scenario che non si verificava dal 2014, dai tempi cioè della guerra che aveva portato all’annessione della Crimea alla Russia. In risposta a questa mossa di Mosca, gli Stati Uniti non sono rimasti inerti e hanno così deciso a loro volta di inviare delle navi da guerra Usa nel Mar Nero sul quale affacciano sia l’Ucraina, cui il presidente Biden è molto legato, sia la Russia dell’eterno rivale Putin.

Russia – Ucraina, arrivano le navi Usa

Nello specifico l’Eucom, lo United States European Command, avrebbe elevato il proprio livello di attenzione al grado massimo per la situazione tra Ucraina e Russia e per questo si sarebbe deciso di posizionare le navi americane nel Mar Nero affinchè fungano da ammonizione. Nei giorni scorsi gli Stati Uniti avevano mandato due bombardieri B-1 in ricognizione sul Mar Egeo, e la settimana scorsa la Marina Militare Usa aveva chiesto alla Turchia l’autorizzazione per il passaggio di due navi da guerra attraverso lo stretto del Bosforo.

Jen Psaki, portavove della Casa Bianca si è così espressa sul tema: “Non c’erano tanti soldati russi al confine con l’Ucraina sin dal 2014. Cinque soldati ucraini sono stati uccisi nell’ultima settimana. Siamo profondamente preoccupati per il recente aumento delle aggressioni russe nell’Ucraina dell’est”. Dal pentagono chiedono poi alla Russia “di chiarire quali siano le sue intenzioni con questo sfoggio di forze lungo il confine”. Il presidente russo Vladimir Putin avrebbe però dato la colpa al governo di Kiev in una telefonata alla cancelliera Angela Merkel

Una situazione dunque molto delicata con molte superpotenze in campo e che gli Stati Uniti sperano di poter risolvere sfruttando anche il ruolo di mediatori di alcuni leader europei.