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Sondaggi Ipsos, Pd primo partito ma alle elezioni vincerebbe la coalizione del centrodestra

Enrico Letta è primo ma non primeggia in urna

Sondaggi Ipsos, Pd primo partito ma le elaborazioni statistiche di Pagnoncelli avvertono: alle elezioni vincerebbe la coalizione del centrodestra

Pd primo che però non primeggia, nel senso che i sondaggi Ipsos danno il partito guidato da Enrico Letta ai vertici di gradimento ma con una chiosa: ad ipotetiche elezioni vincerebbe la coalizione del centrodestra. Insomma, nei sondaggi si può essere primi, nella vita partitica dell’Italia bisogna far parte di una coalizione con numeri grossi, e il Pd è grossissimo, ma solo o in compagnia minimal. E la differenza fra essere primi e vincere sta tutta qua.

Pd primo partito nei sondaggi, ma Ipsps gela Letta: non basta per vincere le elezioni

Il trend dei dem è ormai in atto da mesi: Fratelli d’Italia e Lega se la giocano sul secondo gradino del podio come Toto Cutugno a Sanremo. Lo fanno con un’alternanza direttamente proporzionale alle uscite di buon senso dei rispettivi leader ed agli episodi mainstream che corroborano le linee pop-ideologiche, ma il Pd è e resta primo. Tuttavia l’analisi di Nando Pagnoncelli per il Corsera prende anche un’altra direzione altrettanto inequivocabile, ma prima vediamo in dettaglio. 

Sondaggi con il Pd primo partito: FdI e Carroccio ormai secondi in turnover

Il Pd ha chiuso il 2021 in testa nelle intenzioni di voto, con un 20,7% con cui stacca la Lega che è 20,1%, e Fratelli d’Italia, incartato da un po’ al 18,8%. Segue il M5S al 16,4%, poi Forza Italia all’8,7%. Azione conferma la sua crescita con il 2% alla pari con +Europa. Italia Viva è all’1,8%, mentre Sinistra Italiana ed Europa Verde sono entrambi all’1,7%. Coraggio Italia e Noi con l’Italia raccolgono l’1,5%, poco più dell’1,3% di Mdp – Articolo 1.  Set e match per Letta dunque? Si, ma anche no. Perché ogni scenario che Ipsos ha analizzato ha una costante: il centrodestra, se unito, non le prenderà mai. Vincerebbe contro Pd, 5 Stelle e Leu e vincerebbe contro una coalizione allargata ai partiti di centro. In questa seconda ipotesi si potrebbe discutere di maggioranza assoluta nelle Camere, ma la maggioranza relativa sarebbe cosa robusta e inattaccabile. Insomma, neanche un pareggio? 

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Forse si, se Forza Italia si staccasse per creare un polo di centro moderato con Azione, Italia Viva, +Europa, Coraggio Italia e Noi con l’Italia. In questa situazione i blocchi di centrodestra e centrosinistra raggiungerebbero lo stesso risultato elettorale. Ma Berlusconi del centro destra ha bisogno per il Quirinale, e dello stesso si sente il padre nobile e fondatore, ergo l’ipotesi numero tre è solo di fantascuola per ingannare le brume di gennaio.