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Sonita Alizadeh:la rapper attivista contro la politica delle spose bambine

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Se è vero che contro le ingiustizie disogna lottare a gran voce, di certo la neo rapper e attivista afghana, Sarita Alrzadch, lo sta facendo. La scelta di vita della ragazza nel fare la cantante è in parte per andare contro gli stereotipi sulle donne in Afghanistan, dove le ragazze non hanno po...

Se è vero che contro le ingiustizie disogna lottare a gran voce, di certo la neo rapper e attivista afghana, Sarita Alrzadch, lo sta facendo.

La scelta di vita della ragazza nel fare la cantante è in parte per andare contro gli stereotipi sulle donne in Afghanistan, dove le ragazze non hanno possibilità di pianificare il proprio futuro liberamente.

Sarita ha 18 anni, è originaria di Herat, e con la sua famiglia si sono stabiliti in Iran, famiglia che a 10 anni stava per venderla in sposa in cambio di 7.000 dollari.

Ma da bambine difficilmente si riesce a capire meccanismi come i matrimoni combinati, così Sarita, a 16 anni, divenuta consapevole delle intenzioni della madre, ha iniziato a scrivere la cruda verità sulle vite delle ragazze afghane.

Così Sarita, anche se priva dei permessi del governo per cantare come solista rap, è riuscita ad incidere le sue canzoni clandestinamente, su tematiche di violenza e sfruttamento, che solitamente sono argomenti sui quali, alle donne afghane,è proibito parlarne.

Nel suo ultimo singolo “Vendere le spose in Afghanistan” Sarita interpreta i pensieri di una promessa sposa, con un codice a barre sulla fronte e un trucco sbiadito sulle ferite, a denuncia degli abusi che le sue coetanee subiscono.

Ad oggi il coraggio di Sarita è stato premiato, la cantante ha potuto studiare negli Stati Uniti, così da vivere una vita libera, continuando ad esprimersi con la voce, ad usarla come arma a sostegno e difesa di tutte quelle ragazze che vengono mercificate, anche mettendo a repentaglio la sua vita.