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Sottomissione sessuale maschile: cosa fare

Sottomissione sessuale maschile

La sottomissione sessuale maschile, così come quella femminile, è una pratica in cui in una coppia uno dei due partner è schiavo e l'altro è dominatore. Scopriamo insieme come funziona.

La sottomissione sessuale maschile, così come quella femminile, si basa sulla concessione volontaria di potere dell’uomo al o alla partner. In questo senso la sottomissione è solo verso un’altra persona con la quale si stabilisce un rapporto di fiducia e delle regole da seguire. Quando l’uomo decide di sottomettersi a un altro/a lo fa stabilendo dei limiti. Inoltre non tutte le sottomissioni sono uguali, alcune lo sono solo nell’ambito sessuale, altre invece coinvolgono altri aspetti.

A ogni modo, la sottomissione è un atteggiamento sessuale che non può essere scisso da quello opposto, ovvero la dominazione. Quando,infatti,uno dei due individui della coppia si sottomette, l’altro diventa il dominatore. Per simboleggiare la relazione dominatore/sottomesso si ricorre all’utilizzo di oggetti-simbolo o ad un linguaggio ad hoc. L’oggetto che solitamente simboleggia la sottomissione è il collare, donato al sottomesso dal dominatore. Continuate a leggere per saperne di più.

Simbologia della dominazione sessuale

La sottomissione sessuale maschile può essere limitata nel tempo o diventare una vera e propria scelta di vita. In quest’ultimo caso, cioè quando rappresenta uno stile di vita, si usano dei termini precisi. Con Mistress o Master si indica il padrone mentre con Slave ci si riferisce al sottomesso. Cosa significa però nello specifico essere dominati? La sottomissione implica la presenza di una persona che comanda e che decide per l’altro. Una persona che obbliga l’altra ad alcuni atti o comportamenti che possono talora andare anche oltre la sfera sessuale.

È importante ricordare che tutto questo è frutto di un accordo tra le due parti e non è mai una scelta unilaterale e dispotica. A dimostrazione di ciò, e per limitare il potere del dominatore, i due partner decidono di impostare una parola, detta Safeword, che indica la volontà negativa del sottomesso. Questa parola, che però può essere anche un gesto o un suono se il dominato non ha la facoltà di parlare, è l’unico limite al potere del padrone. Non appena lo “schiavo” pronuncia tale parola, il “padrone” ha l’obbligo assoluto e immediato di interrompere il “gioco”.

Segnali e parole d’ordine

L’aspetto più importante è che il segnale scelto sia facile da riconoscere e ricordare, così da essere subito riconosciuto in un momento di possibile difficoltà. Se si sceglie una parola, questa non può mai essere un semplice “no“. La normale negazione potrebbe, infatti, essere interpretata dal padrone come una richiesta. Proprio in nome del rapporto dominatore/sottomesso, il padrone sarebbe libero di scegliere se esaudire o meno la richiesta del sottomesso. Inoltre, proprio perché interpretata come una richiesta generale, il “no” andrebbe contro l’accordo di dominazione/sottomissione stabilito tra i due partner.

Oltre ai Master e agli Slave, ci sono poi persone che non sono sempre e necessariamente solo dominatrici o sottomesse. Alcuni soggetti amano interpretare entrambi i ruoli e per questo vengono chiamati Switch.

La sottomissione sessuale maschile

La sottomissione sessuale maschile implica il controllo dell’atto sessuale da parte del “padrone”. Per prima cosa il dominatore decide come avverrà il rapporto sessuale e con quali modalità. Non solo, il padrone ha anche il potere di controllare l’orgasmo dello schiavo e di decidere quando può godere e quando no. Può decidere se masturbare o meno lo schiavo e se imporre particolari pratiche sessuali. In questo senso il dominatore controlla anche le sensazioni dello schiavo. Inoltre durante il rapporto sessuale e non solo, il dominatore ha il controllo sull’abbigliamento e sul look del sottomesso. Ne cura anche l’igiene, la depilazione e la scelta di tatuaggi o piercing. Per tenere sotto controllo le emozioni altrui, la sottomissione sessuale maschile comprende anche la creazione di particolari situazioni per spaventare, eccitare o umiliare lo schiavo.

Le regole del gioco

Prestando attenzione agli altri aspetti della vita di “coppia”, la dominazione si estende anche ad altri ambiti. Sempre in base agli accordi tra i due, il dominatore può avere la facoltà di controllare il comportamento del suo sottoposto. Per rinsaldare il legame di sottomissione, il dominatore può impartire precise regole di comportamento, rituali da seguire, imposizioni e divieti. Lo scopo di queste regole può essere anche il benessere del dominante o il miglioramento della situazione del sottomesso.

Per offrire delle varianti all’opposizione classica padrone/schiavo, i due possono poi inscenare dei particolari giochi di ruolo. Qui la fantasia permette di spaziare tra maestra/allievo, guardia/delinquente, stupratore/vittima e così via. Ma non finisce qui! La venerazione è un’altra delle pratiche che lo schiavo deve adottare per gratificare il proprio padrone. Questo rituale si esplica con apprezzamenti dello schiavo, massaggi e gesti di devozione. Cosa succede se lo schiavo disubbidisce o svolge male i propri compiti? Il dominatore impartisce punizioni, come da copione.