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Spagna, luoghi abbandonati: grattacieli, aeroporti, città

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Abbiamo come protagonisti un grattacielo, un aeroporto e una città abbandonata. Non sono i personaggi di una barzelletta, ma il risultato di una folle edilizia megalomane che vede protagonista la Spagna, negli anni del boom immobiliare. "In Tempo". Questo grattacielo residenziale è tra i...

Abbiamo come protagonisti un grattacielo, un aeroporto e una città abbandonata. Non sono i personaggi di una barzelletta, ma il risultato di una folle edilizia megalomane che vede protagonista la Spagna, negli anni del boom immobiliare.

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“In Tempo”. Questo grattacielo residenziale è tra i più alti d’Europa e sorge nella c.d. “New York del Mediterraneo”, una piccola cittadina di mare spagnola piena di skyline. La costruzione di “In Tempo” non venne mai portata a termine, ed è visibile persino da 6 km di distanza da Benidorm.

Il progetto, completato solo al 94%, inizialmente prevedeva 20 piani, a cui ne sono stati aggiunti altri 27 per arrivare a un totale di 47 piani, 269 appartamenti e due torri identiche di 200m, ma zero ascensori.

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Tra i vari problemi, nel 2011 13 lavoratori sono rimasti feriti nel crollo di un ascensore. Oltre agli incidenti, i lavoratori hanno iniziato a irritarsi dei pagamenti sempre in ritardo e a rifiutarsi di entrare a lavorare nel sito a meno del saldo di tutti gli arretrati. La rabbia coinvolge anche i creditori e gli acquirenti degli 80 appartamenti che sono stati venduti sulla carta.

Il tutto ora è sotto una “bad bankche mira a consolidare gli asset tossici delle banche di risparmio in bancarotta. La banca, il cui nome completo è Sociedad de Gestión de Activos de la Restructuración Bancaria (Sareb), ha preso in carico il debito di 54 milioni di euro della Caixa Galicia, la banca che ha finanziato gli appartamenti nel 2005 per l’assurda cifra di 93 milioni di euro.

La bad bank spera ancora in acquirenti stranieri che siano interessati “all’intero pacchetto” sul mercato a un prezzo inferiore. Alcuni sarebbero disposti a fare quest’investimento solo se non ci fossero gli inquilini che già ci vivono. Sono centinaia di migliaia in Spagna gli appartamenti invenduti e costruiti solo a metà. Ma il problema non riguarda solo le costruzioni abitative.

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Aeroporto Ciudad Real. L’aeroporto di Ciudad Real ha una pista in grado di accogliere il gigante dei cieli, l’Airbus A380. Lo scalo è costato un miliardo di euro, ed era stato progettato per soddisfare il boom economico della Spagna. Il problema è che di giganti dei cieli non se ne sono mai visti.

Era stato progettato per essere collegato tanto alle coste quanto alle grandi città grazie ai treni AV. Il terminal passeggeri era pensato per un numero massimo 10 milioni all’anno, mentre le strutture adibite al cargo per gestire una capienza di un massimo di 47,000 tonnellate annuali.

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Ora è inattivo dal 2011, con l’ultimo rifiuto persino da parte della compagnia Vueling, e ha perso il simbolo di ricchezza della Spagna moderna che una volta incarnava. Ma non è il solo fantasma, perché anche Castellon non vanta una fama migliore.

Ma accanto a questi edifici, il boom ha anche disseminato intere città cui appartamenti sono rimasti deserti. E un esempio fra queste è Sesena.

La Manhattan di Madrid. Sesena, conosciuta come La Manhattan di Madrid per i suoi alti palazzi e la vicinanza alla capitale, è un esempio di città fantasma pensata per ospitare 30.000 persone. Delle 13.000 case progettate ne sono state costruite 5.100, e la maggior parte sono disabitate.

Il crollo immobiliare e l’implosione economica fanno di questa città non un paradiso fiorente, ma uno dei monumenti più visibili del disastro spagnolo. Un paesaggio ormai comuno e diffuso, dato che le città fantasma sono numerose in Spagna e un paesaggio degradante sempre più comune.