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Spagna, il Re Felipe spacca il Paese: 'Catalogna atteggiamento sleale'

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Felipe VI, re di Spagna dal 2014, ha parlato in diretta tv e ha manifestato appoggio totale al governo di Madrid, definendo sleale l'operato catalano.

Il 49enne re di Spagna, in carica dal 2014, Felipe VI ha parlato in televisione, e ha detto la sua sui recenti fatti inerenti al referendum per l’indipendenza della Catalogna. Il sovrano iberico afferma con decisione di appoggiare in toto Madrid, e definisce l’atteggiamento della regione indipendentista come sleale. Nel frattempo a Barcellona continuano le proteste contro l’operato della Guardia Civil.

Messaggio in televisione

È il primo messaggio straordinario al Paese che Felipe VI comunica, e lo fa in diretta tv. Molti pensavano e speravano che il re avrebbe trovato o almeno cercato di mediare tra le posizioni di Madrid e dei catalani, ma non è stato così. Il re ha parlato all’unisono con le posizioni del premier Mariano Rajoy e la sua linea di inflessibile difesa della Legge. Felipe VI ha incriminato il governo secessionista di aver violato le regole democratiche e mostrato una slealtà inammissibile, calpestando tutte le norme nazionali e dello stesso Statuto catalano. Poi prosegue: «C’è stato un inaccettabile tentativo di appropriarsi delle istituzioni storiche della Catalogna». L’atteggiamento degli indipendentisti ha quindi messo il diritto e la democrazia ai margini.

«Da qualche tempo, alcune autorità della Catalogna violano in modo ripetuto, consapevole e deliberato l’ordine costituzionale e lo Statuto dell’Autonomia» catalana. Il governo di Barcellona ha quindi voluto spezzare l’unità della Spagna con una condotta irresponsabile. «Oggi la società catalana è fratturata e frammentata». «So bene che molti in Catalogna vivono momenti di ansia e apprensione — ha concluso Felipe VI — ma non sono soli, hanno la nostra solidarietà e la garanzia dello Stato di Diritto». Dietro Felipe la bandiera spagnola e quella dell’Unione europea. Il re non ha parlato degli incidenti di domenica, e se ciò rafforza la posizione del governo centrale, di certo non si vedono margini di trattative.

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Risposte dei secessionisti

Non si fa attendere il commento della sindaca di Barcellona Ada Colau, che arriva pochi istanti dopo il discorso di Felipe VI in diretta tv. Il primo cittadino si esprime su Twitter: «Nessuna soluzione. Nessun accenno ai ferti. Nessun appello al dialogo. Un discorso irresponsabile e indegno di un capo di stato».

Carles Puigdemont, presidente della Generalitat, ha affermato alla Bbc che l’atto di proclamazione d’indipendenza della Catalogna dalla Spagna è questione di giorni: «Agiremo alla fine della settimana o all’inizio della prossima», ha detto il capo del governo locale catalano. Ha poi aggiunto di non avere ora canali di comunicazioni col governo centrale e ha anche minacciato che sarebbe un errore se il governo Rajoy cercasse d’assumere il controllo diretto della Catalogna.

Sciopero in Catalogna

Ieri è stata una giornata di sciopero generale in Catalogna. La protesta è stata proclamata dai secessionisti, e sposata dai sindacati contro le violenze inflitte dalla polizia domenica scorsa. Solamente alcune drogherie gestite da pachistani, i ristoranti degli alberghi non molto famosi hanno continuato a lavorare. Per il resto Barcellona era in mano ai cortei imponenti: quello dei pompieri, quello degli studenti e quello dei sindacati. Settecentomila persone, dice il Comune, a cui Felipe non si è rivolto.