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Spagna, tre giorni di malattia al mese per le donne durante il ciclo: la bozza di legge

Congedo ciclo

Una nuova bozza di legge in Spagna prevede tre giorni di malattia al mese per le donne durante il periodo del ciclo.

In Spagna, nella bozza di una nuova legge, redatta dal ministero delle Pari opportunità, sono previsti tre giorni di malattia al mese per le donne durante il periodo del ciclo. La legge arriverà in Consiglio dei ministri il prossimo martedì e potrebbe essere un grande cambiamento per milioni di donne lavoratrici.

Spagna, tre giorni di malattia al mese per le donne durante il ciclo

Uno dei punti di una nuova legge spagnola che il governo di Madrid è pronto a discutere, e che potrebbe cambiare la vita di milioni di donne, prevede tre giorni al mese di malattia per le donne che hanno il ciclo. Il disegno di legge avrebbe dovuto occuparsi di aborto, ma la bozza finale va oltre e introduce diritti per le donne e temi mai trattati prima. È stata redatta dal ministero delle Pari opportunità e arriverà in Consiglio dei ministri il prossimo martedi, per cui potrebbe subire altre modifiche. Nell’attuale stesura si parla per la prima volta del tema delle mestrazioni, con congedi fino a cinque giorni per i periodi dolorosi.  

Inclusione della salute mestruale nell’ambito del diritto alla salute

La novità più significativa è sicuramente l’inclusione della salute mestruale nell’ambito del diritto alla salute. La legge prevede tre giorni di congedo per malattia sotto controllo medico per il ciclo, con possibilità di estenderlo a cinque per i periodi con dolore intenso, nausea, vertigini e vomito. Inoltre, i centri educativi, che offrono servizi sociali per le donne a rischio e le carceri, devono offrire gratuitamente i prodotti necessari durante il ciclo. È prevista anche l’eliminazione dell’IVA per articoli specifici per l’igiene femminile. Inoltre, è previsto un congedo retribuito prima del parto, dalla 36esima settimana di gravidanza, e sono previsti protocolli contro l’aborto forzato, la contraccezione e la sterilizzazione, con un’attenzione particolare alle donne con disabilità. 

L’aborto nella nuova legge

La nuova legge prevede l’aborto gratuito fino alla 14esima settimana di gravidanza, fino alla 21esima per aborto terapeutico, ovvero l’interruzione per motivi medici, come una malformazione del feto o il pericolo per la vita della madre. Ogni comunità autonoma, che ha competenze in materia sanitaria, deve permettere l’interruzione della gravidanza in almeno un centro pubblico in ogni capoluogo. Le ragazze potranno abortire senza il permesso dei genitori dai 16 anni in su e non ci saranno più i tre giorni di riflessione obbligatori. I contraccettivi e la pillola del giorno dopo, inoltre, saranno finanziati dal sistema pubblico.