> > Spara e uccide la gatta del vicino con una carabina ad aria compressa: 65enne...

Spara e uccide la gatta del vicino con una carabina ad aria compressa: 65enne denunciato

Denunciato dai Carabinieri un 63enne del Vercellese

Spara e uccide la gatta del vicino con una carabina ad aria compressa: 65enne del Vercellese denunciato dai carabinieri per l'uccisione di Mafalda

Bruto di 65 anni nei guai a Buronzo, nel Vercellese, un bruto pieno di emuli che spara e uccide la gatta del vicino con una carabina ad aria compressa: ora l’uomo è stato smascherato e denunciato. E rischia di brutto, a contare che la pena prevista per il suo reato va da quattro mesi a due anni e fa testo cui carichi pendenti. Il 65enne, secondo quano riportano i media locali e nazionali, è stato denunciato per aver sparato con una carabina ad aria compressa contro la gatta del vicino. Ma com’è andata esattamente la vicenda e perché l’uomo è stato identificato? 

Spara, ferisce a morte e uccide Mafalda, la  povera gatta del vicino 

Innanzitutto lo storico: l’indagato detiene regolarmente l’arma usata per colpire il felino e, non si è capito bene per quale barbaro motivo, aveva deciso di usarla su Mafalda, la gatta del suo vicino di casa. L’animale era stato centrato e ferito, ferito in maniera tanto violenta che, trasportata in gran fretta dal suo padrone dal veterinario, era morta poco dopo. L’uomo, affranto, non sapeva chi avesse compiuto quel gesto criminale, ma non era poi così difficile capire chi avesse potuto compiere il gesto: aveva bello che servito un corpo del reato, i carabinieri a disposizione e tanta voglia di rendere giustizia alla sua amica pelosa. 

Spara e uccide la gatta del vicino: il corpo del reato

Quale corpo del reato? Il pallino di piombo calibro 4.5 da carabina ad aria compressa che il veterinario aveva estratto dal corpo di Mafalda. Erano perciò scattate a stretto giro di posta denuncia formale contro ignoti e indagini dei militari. Il reato in questione infatti passa a querela e serviva un atto formale per mettere in moto la macchina investigativa; il padrone di Mafalda non si è fatto perciò certo pregare ed ha sottoscritto la denuncia. Setacciare Buronzo per verificare chi avesse denunciato il possesso di armi ad aria compressa non è stato così difficile e il novero dei possessori non era poi così alto. 

Un 65enne spara e uccide la gatta del vicino: l’interrogatorio e l’ammissione

Quando quindi si era arrivati a censire il vicino di casa del padrone di Mafalda come proprietario di quell’arma e a fare due più due con le possibilità della sua gittata, perfettamente compatibili con l’adiacenza delle due abitazioni, era bastato convocare il 65enne e interrogarlo. Interrogarlo dopo aver perquisito l’abitazione fino all’ammissione del crimine, un crimine che ha avuto precedenti perfino peggiori era stato un attimo. Un crimine, quello commesso dal vercellese, rispetto al movente del quale però l’uomo non ha fornito una spiegazione valida.