> > Sparatoria Voghera, consigliere comunale di Porcari: "Non è morto nessuno, e...

Sparatoria Voghera, consigliere comunale di Porcari: "Non è morto nessuno, era un rifiuto umano"

sparatoria Voghera consigliere Porcari

"Mi dispiace per la comunità marocchina che piange un morto, ma li invito a riflettere su chi era veramente costui", scrive un consigliere di Porcari.

Dopo aver sparato un colpo con la pistola legalmente posseduta e ucciso Youns El Bossettaoui, 39enne di origini marocchine, è finito agli arresti domiciliari Massimo Adriatici, assessore alla Sicurezza di Voghera. Lui si difende e spiega che si è trattato di legittima difesa, dopo essere stato aggredito dal 39enne. Adriatici si è autosospeso dalla giunta. Ad annunciarlo è stato il sindaco Paola Garlaschelli, che dall’ottobre scorso guida il Comune oltrepadano. L’episodio è avvenuto in piazza Meardi, intorno alle 22.30 di martedì 20 luglio 2021, quando la vittima si è presentata davanti al bar e ha iniziato a infastidire i clienti. Il 39enne marocchino, stando a quanto reso noto dai carabinieri, aveva “precedenti penali” ed “era irregolare in Italia”. In seguito alla sparatoria avvenuta a Voghera, non sono mancate le polemiche per le parole di Massimo Della Nina, consigliere comunale di Porcari, in provincia di Lucca. Per lui a Voghera “non è morto nessuno”.

Sparatoria Voghera, polemica contro un consigliere comunale di Porcari

Nella sera della sparatoria, l’assessore Adriatici era solo di passaggio. Si è accorto di ciò che stava accadendo in piazza, provvedendo a chiamare le forze dell’ordine. Poco prima, secondo il racconto di un testimone oculare, Youns El Boussetai avrebbe lanciato una bottiglia di birra addosso all’assessore. Stando a quanto emerso dalle prime ricostruzioni, la vittima avrebbe spintonato Adriatici e poi lo avrebbe colpito con un pugno. Nella caduta, stando a quanto dichiarato dallo stesso assessore, sarebbe partito accidentalmente un colpo che ha raggiunto il cuore del 39enne. Immediato l’arrivo dei soccorsi, ma una volta raggiunto l’ospedale per il 39enne non non c’è stato nulla da fare.

All’indomani della sparatoria, Matteo Salvini ha commentato la vicenda: “Prima di condannare una persona per bene che si è vista aggredita e avrebbe reagito, aspettiamo. È partito un colpo che purtroppo ha ucciso un cittadino straniero che, secondo quanto trapela, è già noto purtroppo in città e alle forze dell’ordine per violenze, aggressioni, addirittura atti osceni in luogo pubblico”. Quindi ha sottolineato: “Se fosse vero che il soggetto che purtroppo è morto, perché la morte non è mai una bella notizia, era già noto e arci noto alle forze dell’ordine, a commercianti e cittadini di Voghera, evidentemente non si è trattato di un regolamento di conti. La difesa in questo caso, se così fosse, è sempre legittima”.

A essere intervenuto sulla questione è anche Massimo Della Nina, consigliere comunale di Porcari (Lucca). Con le sue parole Della Nina difende l’assessore di Voghera, che ora “ha la vita rovinata”. Le sue dichiarazioni non sono state esenti dalle critiche e le polemiche sono già scoppiate.

Sparatoria Voghera, le parole del consigliere comunale di Porcari

Massimo Della Nina, consigliere di opposizione e appartenente alla lista civica “La Porcari che vogliamo” (sostenuta dal centrodestra alle amministrative del 2017), su Facebook ha pubblicato un post per commentare quanto accaduto a Voghera. Oltre a indicare i precedenti della vittima, ha scritto: “Vediamo di fare chiarezza sulla vicenda e capire chi era il marocchino ucciso a Voghera. Mi dispiace per la comunità marocchina che piange un morto, ma li invito a riflettere su chi era veramente costui. Non ne faccio una questione razziale, sarei stato altrettanto duro si fosse trattato di un italiano. Si da il caso però che fosse marocchino. Si può dire o qualcuno si offende? Era un marocchino. Punto. Ora spostate pure l’attenzione sull’assessore armato che avrà, lui sì, la vita rovinata da questo autentico rifiuto umano.

Quindi ha aggiunto: “Oggi, il mondo è un posto un po’ più pulito. Se proprio lo volete fare, indignatevi per un carabiniere ucciso in servizio o per un padre di famiglia ammazzato dalla mafia. Non per questa feccia. Lo ripeto, l’altro giorno a Voghera, non è morto nessuno.

Sparatoria Voghera, polemica per le parole di un consigliere di Porcari: la replica del sindaco

Dopo le dichiarazioni di Della Nina e l’immediata polemica, è arrivata la replica del sindaco di Porcari, Leonardo Fornaciari.

Il primo cittadino ha dichiarato: “Un consigliere comunale del nostro Comune afferma che l’altro giorno a Voghera non sia morto nessuno. L’uomo ucciso dal colpo esploso dalla pistola dall’assessore alla sicurezza era marocchino, ma questo non conta. Non conta il colore della pelle, né l’etnia”.

Commentando la lista di reati precedentemente commessi dalla vittima, Fornaciari ha detto: “Doveva certo essere punito per quello che ha fatto. Nel nostro Stato però neppure i condannati possono essere, uccisi perché il nostro Stato e la Costituzione riconoscono che ogni essere umano sia “qualcuno” che non può essere privato, neppure per mezzo dell’autorità, del diritto più grande: la sua vita. È un risultato di civiltà che abbiamo imparato dagli orrori della guerra. In Europa non c’è la pena di morte e non si può uccidere, perché la nostra storia, le nostre radici cristiane ci impongono di vedere nell’altro un qualcuno, magari da punire, da espellere, ma un qualcuno, un uomo, mai un “nessuno”. Questa regola non ammette deroghe”.