> > Speed check per frenare l'auto: come funziona

Speed check per frenare l'auto: come funziona

Speed check per frenare l'auto: come funziona

Molto spesso è usato come deterrente, a volte rappresenta un problema. Ecco cos'è lo Speed Check, il cui scopo è quello di rallentare le auto in corsa. Alcuni li conoscono con il nome di "Velo Ok", altri con quello di "Speed Check", ma in sostanza il concetto non cambia ed i due dispositivi, ben...

Molto spesso è usato come deterrente, a volte rappresenta un problema. Ecco cos’è lo Speed Check, il cui scopo è quello di rallentare le auto in corsa.

Alcuni li conoscono con il nome di “Velo Ok”, altri con quello di “Speed Check”, ma in sostanza il concetto non cambia ed i due dispositivi, benché differenti, sono, in realtà, illegali qualora dovessero essere utilizzati da chi di competenza come un deterrente, condizione che si verifica nella maggior parte dei casi. Ma vediamo nello specifico cosa sono gli Speed Check, a cosa servono e come funzionano.

Gli Speed Check sono quelle famose colonnine, solitamente di colore arancione, ma possono anche essere di colore blu, bianco oppure grigio, collocate sul bordo di una strada, la maggior parte delle volte lungo un tratto particolarmente trafficato di un centro urbano o appena prima di entrare in esso.

L’obiettivo principale degli Speed Check è quello di impedire alle auto in transito lungo il tratto sul quale sono collocati di superare il limite di velocità consentito per quel particolare tratto di strada. Qualora questo limite dovesse essere superato, allora verrà scattata una foto dell’auto, compresa di targa, e una relativa multa verrà recapitata al trasgressore.

Molto spesso, gli Speed Check al loro interno sono vuoti e vengono utilizzati dall’amministrazione comunale come deterrente. Cosa vuol dire? Vuol dire che, la maggior parte delle volte, gli Speed Check hanno lo scopo di tenere sotto controllo la velocità delle auto, impedendo agli autisti di superare i limiti di velocità imposti dal codice della strada lungo il tratto di strada interessato.

Tuttavia, la normativa che regolamenta il codice della strada stabilisce che gli Speed Check utilizzati come deterrente sono illegali e tutte le amministrazioni locali che li utilizzano per questo scopo, e quindi anche senza collocare una fotocamera all’interno, possono essere indagate per danno erariale, poiché quei dispositivi sono stati acquistati con il denaro dei contribuenti.

In sostanza, gli Speed Check non sono altro che dei comunissimi autovelox, posizionati lungo tratti di strada ben precisi con lo scopo di impedire alle auto di oltrepassare i limiti di velocità consentiti dal codice stradale. Tuttavia, molto spesso per mancanza di fondi, gli Speed Check sono completamente vuoti, ovvero, non sono equipaggiati con fotocamere regolamentari e vengono utilizzati esclusivamente come deterrente. Ma se gli Speed Check sono vuoti, dove sta dunque la deterrenza? Molto spesso, i dispositivi vengono collocati lungo un tratto di strada, particolarmente trafficato e, solitamente, all’interno di un centro abitato, a poche centinaia di metri di distanza gli uni dagli altri. La deterrenza sta nel fatto che l’autista non sa in quale di questi dispositivi sia posizionata una fotocamera, che oltretutto può essere trasferita da un dispositivo all’altro con estrema facilità.

La legge, tuttavia, vieta la collocazione di dispositivi per il controllo automatico della velocità nei centri abitati, a meno che il dispositivo non sia piantonato da un vigile urbano, oppure, la postazione non sia stata disattivata o risulti vuota. D’altro canto, la legge regolamenta la presenza di Speed Check lungo le strade urbane di scorrimento o extraurbane ordinarie solo nel caso in cui il prefetto abbia autorizzato l’uso di tali postazioni di controllo automatico della velocità.

Speed Check: come funzionano?

Il funzionamento degli Speed Check è semplicissimo. Il dispositivo è dotato di due fotocellule posizionate sia sul lato anteriore che su quello posteriore della colonnina. La prima fotocellula scatta una foto alla targa dell’auto, la seconda misura il tempo di passaggio, per cui, se lungo quello specifico tratto di strada, per legge, non possono, ad esempio, essere superati i 50 km orari, allora in caso di trasgressione, il dispositivo scatterà una foto alla targa dell’auto, misurando il tempo di passaggio e recapitando al cittadino la notifica di una multa.

Alcuni sostengono che gli Speed Check possono anche essere posizionati lungo le strade urbane ordinarie, per il controllo automatico, ma distinguendo una trasgressione per eccesso di velocità da una trasgressione per velocità pericolosa, peraltro punita dal codice stradale, ma con condanne nettamente più inferiori rispetto a quelle previste per il superamento dei limiti di velocità consentiti.

In realtà è pura utopia che un dispositivo automatico sia in grado di distinguere tra eccesso e pericolosità di velocità, perché una condizione simile presupporrebbe che un dispositivo automatico riesca a comprendere se in quel momento la velocità registrata da un’auto sia eccessiva o semplicemente pericolosa ed è tecnicamente impossibile, almeno al momento, che un dispositivo elettronico sia dotato di tale capacità.

Per concludere: gli Speed Check hanno la stessa funzionalità di un Autovelox, di un Tutor o di un Velo Ok. Sono delle comuni colonnine di colore arancione, grigio, blu oppure bianco e sono collocate lungo tratti stradali particolarmente trafficati, all’interno di un centro urbano o appena prima di accedere in esso. La maggior parte delle volte, questi dispositivi per il controllo automatico della velocità sono illegali, qualora non dovessero essere dotati di fotocamera interna, o non dovessero essere piantonati da un vigile urbano. In alcuni casi, o meglio, la maggior parte delle volte, le amministrazioni locali utilizzano questi dispositivi come deterrente, ovvero, allo scopo di impedire alle auto di oltrepassare i limiti di velocità imposti dal codice della strada lungo il tratto presso il quale sono posizionati. Poiché, solitamente, questi dispositivi sono collocati a poche centinaia di metri di distanza gli uni dagli altri, la deterrenza sta nel fatto che un cittadino non può sapere in quale di quei dispositivi è posizionata la fotocamera, che peraltro può essere trasferita facilmente da un dispositivo all’altro. La legge non regolamenta i dispositivi per il controllo automatico della velocità, tranne nei casi in cui il prefetto li ha autorizzati, sia lungo le strade urbane che extraurbane, se il dispositivo non è piantonato da un vigile urbano, se è disattivato, oppure vuoto, o equipaggiato da fotocamera non regolamentata. In alcuni casi, qualora le amministrazioni locali dovessero utilizzare gli Speed Check come deterrente, può essere indagata per erario, poiché quei dispositivi sono stati acquistati con il denaro versato dai contribuenti.

Il rispetto del codice della strada è importante, sia per la propria incolumità che per quella delle persone intorno a noi. Rispettare il codice della strada è un proprio dovere, oltre che una propria responsabilità.