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Sfiducia a Speranza, il Senato boccia la mozione contro il ministro della Salute

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Il Senato ha bocciato la mozione di sfiducia presentata contro il ministro della Salute Roberto Speranza. Voto contrario anche di Lega e Forza Italia.

Alla fine l’aula del Senato ha bocciato la mozione di sfiducia presentato contro il ministro della Salute Roberto Speranza, anche grazie al voto contrario di Lega e Forza Italia che nonostante le aspre critiche spesso rivolte all’esponente di Liberi e Uguali hanno deciso di non sfiduciarlo per senso di responsabilità nei confronti del governo Draghi.

Sfiducia a Speranza, il Senato boccia la mozione

In una nota congiunta, i due partiti membri del governo hanno così motivato la loro decisione: Il centrodestra di governo ha fiducia in Mario Draghi. Con senso di responsabilità, determinato a proporre soluzioni concrete e percorribili come dimostrano le riaperture […] il centrodestra di governo ritiene improduttivo il ricorso a mozioni di sfiducia individuali […] e propone fin da oggi una commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia da parte del ministero della Salute”.

Tutto questo malgrado per il leader della Lega Salvini, Speranza stesse adottando delle “chiusure ideologiche” e dunque non orientate a quella che è la reale condizione epidemiologica del Paese. La mozione di sfiducia contro il ministro Speranza era stata presentata da Fratelli d’Italia.

Mozione di sfiducia in Senato: parla Speranza

Il titolare della Salute è intervenuto in Senato per rispondere alla mozione di sfiducia nei suoi confronti. Nel ribadire di aver fatto tutto ciò che poteva per difendere la salute degli italiani, ha affermato che “il nemico è il virus e dobbiamo essere uniti nel combatterlo, mentre con amarezza nelle ultime settimane vedo che si sfrutta l’angoscia degli italiani per interessi di parte“. La politica, ha continuato, non può fare polemica sulla pelle degli italiani perché la pandemia non è ancora finita: “Non è il momento di dividerci. Un grande paese non fa politica su una grave epidemia“.

Speranza ha inoltre risposto all’accusa di Fratelli d’Italia sul fatto che, al momento della dichiarazione di emergenza a gennaio 2020, il piano pandemico non fosse aggiornato dal 2006: “Ho sempre detto la verità, dobbiamo evitare di piegare questo tema alla polemica politica“. Negli anni dal 2006 ad oggi, ha spiegato, si sono susseguiti molti governi di diverso schieramento: “Chiunque deve rendere conto delle proprie azioni, ma in quanto alle responsabilità politiche non sono io a dovermi difendere“. Oggi, ha aggiunto, il piano pandemico è aggiornato e ciò che non è stato realizzato in molti anni, ha rivendicato, “è stato fatto in pochi mesi sotto il mio mandato“.

Quanto invece al report dell’Organizzazione mondiale della sanità pubblicato e ritirato, ha chiarito che la decisione è stata presa in autonomia dall’Oms per inesattezze fattuali. Lo stesso ente, ha continuato, ha detto che il governo italiano non ha mai chiesto di ritirare il documento, “e questo dovrebbe mettere fine alle polemiche“.

Mozione di sfiducia in Senato per Speranza

A Palazzo Madama l’accusa principale al ministro riguarda il mancato aggiornamento del piano pandemico, con tutto ciò che ne è conseguito quando il Covid è arrivato in Italia a febbraio 2020. Sono tre nel dettaglio le mozioni di sfiducia presentate: una a firma del capogruppo di Fratelli d’Italia, Luca Ciriani, un’altra del senatore Gianluigi Paragone, leader di Italexit ed infine quella promossa dal senatore Mattia Crucioli di Alternativa C’è.

Speranza: la mozione di sfiducia in Senato

La mozione di sfiducia, salvo imprevedibili cambi di parte, non dovrebbe passare e dunque il ministro della Salute continuerà a svolgere il proprio lavoro forte anche della fiducia pubblicamente rinnovata dal Presidente del Consiglio Mario Draghi. Sarà però interessante notare come si schiereranno le forze della maggioranza che lavorano come se fossero all’opposizione, ovvero la Lega.

Mozione di sfiducia per Speranza in Senato: il centrodestra

Come anticipato, Salvini attacca da diverse settimane il ministro di un governo di cui la sua forza politica fa parte. Nei suoi confronti la Lega tutta non ha mai mostrato solidarietà, ma anzi ha cercato in tutti i modi di complicargli il lavoro rivolgendogli critiche di ogni genere sull’operato. Malgrado questo, la Lega non dovrebbe votare a favore della sfiducia, con il leader del Carroccio che ha detto: “Prima di decidere su come votare vorrei farmi una chiacchierata con il sottosegretario Sileri, persona che stimo enormemente di cui ho grande fiducia, per chiedergli come ha vissuto, come ha lavorato e come sta lavorando con Speranza”. “Mi affiderò – ha aggiunto – anche ai suoi ragionamenti. Poi mi interessa che la Camera approvi una Commissione sul piano pandemico”.

La Lega dunque potrebbe astenersi sul voto, ma l’ex alleata del centrodestra, Giorgia Meloni, continua ad incalzare il Carroccio per metterlo in pubblica difficoltà e costringerlo così a prendere decisioni. Lo ha fatto con il coprifuoco, altro punto su cui Salvini si è opposto aspramente sui media e per il quale Fratelli d’Italia ha presentato un ordine del giorno per poterlo abolire. Dietro ci sono naturalmente interessi elettorali visto che, pur rimanendo il primo partito in Italia, la Lega è in caduta libera nei sondaggi da diverse settimane, mente Fratelli d’Italia continua a salire candidandosi così al ruolo di guida delle forze di centrodestra.