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Spesa militare, Draghi a Conte: "Rispettare impegno Nato o salta patto di maggioranza"

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Il premier Draghi ha ribadito al suo predecessore Conte che sulla spesa militare è fondamentale rispettare gli impegni assunti con la Nato.

Dopo un colloquio al Quirinale, Mario Draghi tira dritto sull’aumento della spesa militare al 2% del PIL come garantito alla Nato e il governo accoglie l’ordine del giorno di Fratelli d’Italia sul raggiungimento della soglia prevista dall’Alleanza atlantica per la difesa. Prima di incontrare Mattarella, il premier aveva visto Conte ribadendogli l’importanza di rispettare gli impegni con la Nato pena il far venir meno il patto che tiene in piedi la maggioranza.

Draghi a Conte sulla spesa militare

Il capo del governo avrebbe anche fatto notare al suo predecessore che “nel 2018 si registravano circa 21 miliardi mentre nel 2021 24,6, per un aumento pari al 17%“. Dati relativi proprio ai governi Conte I e Conte II. L’ex avvocato del popolo non avrebbe però fatto passi indietro continuando ad evidenziare che, dopo due anni di pandemia, secondo lui non è il momento di investire in questo campo.

Anche se, nonostante qualche giorno prima avesse annunciato un voto contrario da parte del M5S all’aumento delle spese, i suoi non hanno comunque ribadito questa volontà. Al netto di singoli voti discordanti o colpi di scena, i pentastellati dovrebbero quindi dire sì alla fiducia sul decreto legge Ucraina.

Conte: “Ora ci sono altre priorità”

Intervenuto poche ore dopo a DiMartedì, Conte ha precisato che durante il colloquio Draghi ci ha tenuto a dire che è importante rispettare gli impegni Nato. “Io ho spiegato che non ho mai messo in discussione il tendenziale al 2% come non è stato messo in discussione dai premier precedenti, però adesso abbiamo altre priorità“, ha aggiunto.