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Spezzare gli spaghetti in due: dopo 80 anni svelato mistero

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I maniaci e più perfezionisti in cucina saranno soddisfatti: dopo 80 anni gli scienziati sono riusciti a spezzare perfettamente in 2 gli spaghetti

E’ uno dei simboli della cucina italiana nel mondo. Gli spaghetti vengono preparati in molteplici e gustose varianti. Una cottura attenta e un buon condimento sono alcuni degli ingredienti segreti per preparare un piatto da leccarsi i baffi. Ma come dividere perfettamente in due gli spaghetti? Cuoche tradizionali ed espertissime ai fornelli, ma anche chef modernissimi e all’avanguardia se lo sono sempre domandato. La risposta è finalmente arrivata. Il merito va agli scienziati del Massachusetts Institute of Technology.

Gli spaghetti a metà

Finalmente sappiamo che gli spaghetti crudi possono essere spezzati perfettamente in due. Si tratta di una scoperta bizzarra che risolve un’enigma pluridecennale e potrebbe aiutare gli scienziati a comprendere meglio come si crepano e fratturano determinati materiali. A riuscire nell’ardua impresa un team di ricerca internazionale guidato da fisici e matematici dell’autorevole Massachusetts Institute of Techonology, meglio conosciuto con l’acronimo di MIT. Il risultato finale è frutto di una collaborazione con i colleghi della Sibley School of Mechanical and Aerospace Engineering presso l’Università Cornell di Ithaca e dell’Università Aix Marsiglia (Francia).

A tutti è capitato almeno una volta di aprire una scatola di spaghetti, prenderne uno e fletterlo prendendolo dai due lati fino a farlo. Rompendolo però, si frantumerà in più pezzi e non in due. Questo succede con ogni spaghetto che si vuole spezzare. Gli scienziati guidati dal MIT, grazie a un apposito dispositivo che applica una forza e una torsione impossibili per le mani dell’uomo, sono riusciti a spezzare gli spaghetti perfettamente in due.

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Il mistero degli spaghetti

Il mistero scientifico nacque alla fine degli anni Trenta. Allora, l’illustre fisico e matematico Richard Phillips Feynman (vincitore del premio Nobel per la fisica nel 1965 per l’elaborazione dell’elettrodinamica quantistica) si mise a spezzare una grossa quantità di spaghetti per cercare di spiegare matematicamente la ragione per cui risulta impossibile romperli in due parti. Lo studioso non riuscì nell’impresa.

Solo nel 2005 alcuni fisici francesi riuscirono a svelare l’arcano. Quando uno spaghetto viene flesso applicando una forza ai due lati, esso inizierà sempre a spezzarsi in due dalla parte del centro. Tuttavia, la prima frattura genera un’onda di flessione che innesca la frammentazione in altri punti. La loro ricerca fu premiata con un ironico IgNobel nel 2006, il premio dedicato alle ricerche più divertenti e curiose.

Sulla base di tutti questi complessi studi matematici, sino ad oggi si credeva fosse impossibile spezzare in due uno spaghetto. Al contrario, come indicato dagli scienziati del MIT, è possibile ottenere questo risultato con un apposito strumento. Il risultato è stato filmato con una videocamera ad altissima velocità (registra un milione di fotogrammi al secondo) che mostra il modo in cui il macchinario riesce a ruotare, torcere e flettere lo spaghetto fino a spezzarlo e ottenere i due ambiti frammenti.

La ricerca potrebbe avere risvolti significativi in vari ambiti scientifici. Infatti, se le informazioni ricavate dalla suddetta scoperta venissero tradotte in equazioni matematiche, si potrebbe prevedere la rottura di determinati materiali. Tra questi i nanotubi, ma anche quella dei microtubuli presenti nelle nostre cellule. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PNAS.