> > Report, l'indagine su Juventus, ultrà e 'ndrangheta

Report, l'indagine su Juventus, ultrà e 'ndrangheta

Juventus

Report indaga sui presunti rapporti tra Juventus, ultrà e 'ndrangheta. Al centro della puntata varie intercettazioni, anche inedite.

Nella sua ultima inchiesta Report indaga sui presunti rapporti della Juventus con ultrà e ‘ndrangheta. Nella puntata in onda oggi lunedì 22 ottobre 2018 si ricorda come nel febbraio 2014 durante il derby con il Torino un gruppo di tifoni bianconeri espongono due striscioni che inneggiano alla tragedia di Superga. Nel corso della trasmissione viene spiegato come sia stato possibile che queste scritte offensive abbiamo varcato i cancelli dello stadio, e soprattutto perché.

Un report sulla sezione dei “Drughi” della Juve

Dalle intercettazioni sembra emergere che fu proprio il responsabile della sicurezza Alessandro D’Angelo a trattare con Raffaello Bucci, all’epoca un semplice ultrà, per far entrare quegli striscioni. L’obiettivo, era evitare lo sciopero degli ultrà. Secondo le ricostruzioni di Report Andrea Agnelli, presidente della Juventus, sarebbe stato al corrente della trattativa con i tifosi ma non del fatto che sarebbe stato D’Angelo a far entrare materialmente gli striscioni. Oltre a non denunciare l’accaduto, qualche mese dopo Agnelli assumerà però Bucci col compito di mantenere i rapporti tra i dirigenti della Juve, gli ultrà e le forze dell’ordine.

Report cercherà quindi di spiegare il sistema della gestione dell’ordine pubblico all’interno dello stadio. Gestione che sarebbe stata appaltata a capi ultrà, pregiudicati o a uomini che sembrano essere vicini alla ‘ndrangheta. Tutto questo per permettere sostanzialmente attività illecite come il bagarinaggio, che se impedito potrebbe portare ad atti violenti nello stadio.

Da sottolineare comunque che l’indagine della magistratura non ha accertato il fatto che i dirigenti della Juventus sapessero di trattare con persone della ‘ndrangheta. Nel corso della puntata però Report manderà in onda un’intercettazione inedita dove D’Angelo sembra confessare all’ex dirigente Calvo che Bucci (che si era da poco suicidato) era impaurito perché alla Procura pare che avesse rivelato che Rocco Dominello (condannato nel 2017 per tentato omicidio e associazione mafiosa in quanto uomo della cosca Pesce di Rosarno) era l’uomo utile per mantenere l’ordine pubblico nello stadio.