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Chapecoense, dal disastro aereo del 2016 al grande ritorno

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Dopo lo schianto che costò la vita a quasi tutta la squadra brasiliana, la Chapecoense è ripartita e sogna un'altra salvezza.

Il disastro aereo di Medellin fu una tragedia che fece commuovere tutto il mondo, calcistico e non. Due anni sono passati dal tragico incidente che ha coinvolto la Chapecoense e ora la squadra brasiliana si sta rialzando piano piano con la volontà di tornare sugli stessi livelli del 2016, quando, prima che l’aereo crollasse, si stava giocando la finale della Coppa Sudeamericana.

La ricostruzione del club non è stata semplice, ma Plinio, presidente della squadra, ha sempre mostrato grande carattere e personalità: “Ringrazio tutti quelli che ci stanno dimostrando solidarietà. Accetteremo le loro offerte ma dobbiamo ripartire da soli. La gente di questa terra è forte e umile: torneremo presto“. Alcuni club sudamericani decisero di cedere, attraverso prestiti gratuiti, qualche giocatore alla Chapecoense. Anche grazie a questo, la squadra di Chapeco è riuscita a conquistare la salvezza nel 2017 e di assicurarsi anche la partecipazione alla Coppa Sudamericana. Quest’anno, invece, sta lottando per la salvezza e il verdetto sarà ufficiale dopo l’ultima e decisiva partita contro il Sao Paulo.

La tragedia

Correva il 28 novembre 2016 e la Chapecoense si stava dirigendo con il volo charter LaMia 2933. Il volo partì da Viru-Viru, in Venezuela, e doveva atterrare in Colombia, ma a causa di un grosso guasto elettrico il velivolo precipitò sulle montagne colombiane di Medellin. Lo scontro con il suolo fu fortissimo e 71 persone persero la vita, mentre solamente 6 riuscirono a sopravvivere.

In mezzo alla tragedia c’è spazio anche per una bella storia: quella di Alan Ruschel. Il calciatore brasiliano riuscì a sopravvivere nel tragico incidente ed ora corre e lotta sui campi per la sua squadra: la Chapecoense di cui è capitano e leader in campo.