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Coppa Italia, semifinale d'andata a reti bianche tra Lazio e Milan

Lazio-Milan di Coppa Italia

I biancocelesti ci provano più dei rossoneri ma non riescono a superare Donnarumma. All'Olimpico finisce 0-0: tutto aperto in vista del ritorno.

Termina 0-0 la semifinale di andata di Coppa Italia tra Lazio e Milan allo stadio Olimpico di Roma. In una sfida non esaltante i biancocelesti ci provano più del Diavolo senza però riuscire ad andare in gol. I gattusiani, apparsi sottotono e rinunciatari, escono imbattuti dal confronto confermando di avere letteralmente blindato la porta (da inizio anno sono solamente tre le reti subite in 10 partite). Tutto resta in ogni caso aperto in vista del ritorno a San Siro, in programma fra due mesi (il 24 aprile). Forse allora si saprà qualcosa in più sulla lotta Champions che vede coinvolto il Milan (al quarto posto a -2 dall’Inter in campionato) e impegnata in una difficile rincorsa la Lazio (distante sette lunghezze dalla terza posizione ma con una gara in meno).

L’equilibrio iniziale

L’avvio della prima frazione non regala grandi emozioni. Le due squadre, molto compatte, pensano soprattutto a non correre rischi. A risentirne è lo spettacolo perché le occasioni latitano mentre si susseguono i contrasti in mezzo al campo. Bisogna attendere il 25′ per un tentativo di una certa consistenza: Patric lascia partire un destro insidioso che si spegne sul fondo non di molto (Donnarumma sembrava comunque sulla traiettoria).

Predominio Lazio

La chance galvanizza l’undici di Inzaghi, pericolosissimo con Immobile, sprecone in area rivale dopo un errato rinvio di Romagnoli. I padroni di casa aumentano il ritmo mettendo alle corde il Diavolo, costretto a sostituire Kessié per un problema fisico (al suo posto entra Calhanoglu). Il cambio non modifica però il corso della sfida. I biancocelesti dominano sulla mediana (dove Paquetà fatica a difendere) e mettono nuovamente i brividi a Donnarumma (tiro di Milinkovic-Savic). Al contrario gli ospiti sono del tutto inconsistenti in fase offensiva come testimoniato dal numero di parate di Strakosha in 45′, ovvero una (comodo intervento su Calhanoglu).

Vince la noia

Nella ripresa il film della gara resta identico anche se i rossoneri provano di tanto in tanto ad alzare il baricentro con il passare dei minuti e ribattere colpo su colpo agli affondi rivali. Tuttavia in avanti le Aquile mancano di grinta e cattiveria (oltreché di precisione) favorendo di fatto il lavoro degli uomini di Gennaro Gattuso. Per scardinare il muro milanista Inzaghi rinforza l’attacco inserendo Luis Alberto per Parolo. Sul fronte opposto invece l’evanescente Suso (nessuna giocata degna di nota) lascia spazio al connazionale Castillejo. A prevalere sono sempre i tatticismi e i reparti difensivi (Acerbi annulla quasi totalmente l’isolato Piatek) fino al triplice fischio conclusivo.